Recensione: Pixelmator 2.2, il fratello minore di Photoshop
Non esiste un software in grado di competere con Photoshop, e nonostante la svolta cloud di Adobe che consente a chiunque di “affittare” a prezzi abbastanza contenuti il mostro sacro del fotoritocco, per gli utenti non-pro potrebbe valere la pena prendere in considerazione una delle tante alternative disponibili. Oltre ad Acron 4.0 (€27) , un altro software per l’editing delle foto degno di nota è sicuramente Pixelmator, che recentemente è stato aggiornato alla versione 2.2. La numerazione non deve confondere, non si tratta di un aggiornamento “minore”, ma di un update che aggiunge nuove e importanti funzionalità.
Pixelmator offre molte caratteristiche di Photoshop CS6 ed Photoshop Elements 11 (€70). Ci sono una serie di strumenti per il fotoritocco e per migliorare le foto, come la rimozione degli occhi rossi, il pennello correttivo, bilanciamento del colore, e i livelli. Inoltre, gli artisti digitali hanno diversi strumenti familiari a disposizione, come sfumino, spugna e pennello (con pieno supporto per le tavolette grafiche). Pixelmator utilizza anche la maggior parte delle scorciatoie da tastiera di Photoshop, rendendo la migrazione verso l’applicazione notevolmente più facile.
Una delle prime cose che si nota di Pixelmator è l’interfaccia incredibilmente pulita e scorrevole. Le tavolozze sono ben organizzate e l’interfaccia utente nera non distrarre dall’area di lavoro. La navigazione è fluida e l’esecuzione di determinate azioni vengono confermate da degli avvisi. Ad esempio, quando si selezionao Annulla o ripristina, appare per qualche secondo nel bel mezzo dell’area di lavoro un “fumetto” che attesta l’annullameto/ripristino. L’unico appunto che mi sento di muovere è che non è possibile unire le varie tavolozze, che rimangono sempre separate l’una dall’altra.
Interfaccia utente chiara e intuitiva
Lo strumento pennello di Pixelmator è un perfetto esempio di come questa applicazione si ispiri senza mezzi termini a Photoshop e Photoshop Elements. La palette mostra le miniature di tutti i pennelli all’interno del set selezionato, e si può espandere per visualizzare le impostazioni del pennello cliccando sul pulsante con l’icona dell’ingranaggio in alto a destra. Tutti i dettagli importanti del pennello possono essere configurati all’interno di un unica tavolozza (diametro, spaziatura, durezza e dispersione). Photoshop offre molti più controlli, che però non vengono utilizzati dalla maggior parte degli utenti. È anche interessante notare che Pixelmator supporta i pennelli di Photoshop, sebbene la dimensione massima di ogni pennello è limitata a 1000 pixel.
L’applicazione include perfino strumenti vettoriali che funzionano in modo diverso rispetto a quelli di Photoshop. Nel software di Adobe, si utilizzano gli strumenti vettoriali per creare forme che è possibile utilizzare come maschere per riempimenti o regolazioni. Fortunatamente, gli strumenti vettoriali di Pixelmator funzionano più come quelli di Illustrator. È possibile creare o aggiungere forme (ce ne sono 40) con tratti e riempimento colore, e ogni forma si trova su un proprio livello.
Per aggiungere una forma è sufficiente trascinarla con un drag-and-drop nel punto desiderato dell’immagine. La tavolozza “Impostazioni forme” consente di ottimizzare il colore di riempimento, colore del tratto, la larghezza e anche applicare un’ombra.
Gli strumenti sono semplici e di facile comprensione, l’unica limitazione è che gli oggetti vettoriali non possono contenere sfumature.
L’opzione Rendi modificabile consente una maggiore personalizzazione delle forme, mentre “Converti in forma” permette di trasformare il testo in vere e proprie forme a cui si possono aggiungere ombre e gradienti.
Naturalmente, è possibile creare le proprie forme e condividerle con altri utenti Pixelmator.
Quest’ultima versione introduce anche una nuova opzione che consente di trattare i livelli di testo come le forme. In pratica è possibile deformare il testo negli stessi modi, e con tutti gli stessi tipi di effetti delle forme.
Invece di usare la bacchetta magica o lo strumento selezione accurata, si può utilizzare il nuovo “Strumento selezione pittura” con il quale si disegna sopra l’area che si desidera selezionare (Pixelmator mostra una anteprima in tempo reale del proprio lavoro). Ed è possibile utilizzare gli strumenti di perfezionamento della selezione per ottenere un risultato ancora più preciso.
Proprio come altri editor di immagini, anche Pixelmator include una serie di filtri che permettono di aggiungere un tocco più personale alle immagini. Anche se molti di questi filtri sono diversi da quelli che si trovano su Photoshop/Elements, sarebbero quasi irrilevanti se non fosse per la geniale interfaccia utente che permette di posizionare facilmente il punto dove deve essere applicato il filtro trascinando con una corda e il puntatore. rimanendo in tema di filtri, un’altra nuova caratteristica degna di nota di Pixelmator 2.2 è “Fuga di luce” (si trova nella sezione Stilizzazione) che contenete di aggiungere effetti in stile Instagram alle proprie immagini (è possibile scegliere tra i numerosi filtri, e regolare la posizione del l’effetto, insieme con il suo punto centrale e la dimensione).
Pixelmator può accedere direttamente alla Libreria di iPhoto, condividere le foto su Flickr, Picasa e Facebook o via e-mail.
Il difetto principale di Pixelmator è il supporto alquanto rudimentale per i livelli. Ovviamente si possono utilizzare più livelli nel file, unire i livelli selettivamente, e in gruppi. I livelli possono essere mescolati nei modi consueti, e tutti (anche i gruppi) possono avere una maschera di livello. Tuttavia, l’applicazione non include il supporto per il Riempimento o Regolazione Livelli, una caratteristica di base di Photoshop (e anche di Photoshop Elements). Regolazione Livelli sono particolarmente importanti per il fotoritocco professionale, in quanto consentono di effettuare regolazioni come il bilanciamento del colore senza bloccare in modo permanente le modifiche. Non è una grave mancanza per chi ha deciso di cimentarsi adesso nel fotoritocco, ma i veterani potrebbe trovare difficoltà a fare un passo indietro in termini di funzionalità.
Considerazioni finali
Pixelmator 2.2 è estremamente facile da usare, offre funzionalità potenti, a un prezzo contenuto. Non include la serie completa di opzioni per il fotoritocco di Photoshop, ma gli assomiglia molto.
Punteggio (da 1 a 5):
Pro: interfaccia chiara e intuitiva; Strumento Pennello (compatibile con i pennelli di Photoshop); numerosi filtri stile Pixelmator; strumenti vettoriali simili a Illustrator; prezzo.
Contro: le palette non si possono unire insieme; niente Riempimento o la Regolazione Livelli.
Compatibilità: OS X 10.6.8 o versione successiva.
Prezzo: €14, disponibile su Mac App Store.
Produttore: Pixelmator Team.
6 Commento
Un difetto grave per i professionisti della grafica è la mancanza di supporto CMYK.
È vero, come è anche vero che un grafico professionista non si ridurrà mai ad utilizzare Pixelmator…
E’ compatibile anche con snow leopard e lion
In realtà, sui requisiti di sistema ci sono informazioni abbastanza contraddittorie:
1. http://support.pixelmator.com/faq
Quali sono i requisiti di sistema per Pixelmator?
Pixelmator richiede un Mac con OS X Lion, o successivo.
2. https://itunes.apple.com/it/app/pixelmator/id407963104?mt=12&ls=1
Requisiti: OS X 10.6.8 o successivo
3. Info.plist
LSMinimumSystemVersion: 10.6.8
Ho appena acquistato, installato e lanciato Pixelmator 2.2 su Mac OS X 10.6.8.
Io ci lavoro con la quadricromia, ma uso Pixelmator dalla 1.3, ovvio non ci fai lavori d’arte, ma per il commerciale non crea problemi. Più che il supporto cmyk (ora si può vedere una simulazione nel menu vista, e comunque se si salva in PDF Adobe molte applicazioni selezionano il colore, anche Pages), è la mancanza del bilanciamento del bianco che è fastidiosa e così bisogna ricorrere a Anteprima…