Developer Academy Apple Napoli: aperte le iscrizioni per 400 nuovi studenti
I giovani imprenditori e gli aspiranti sviluppatori possono presentare la propria candidatura per partecipare ai corsi della prima Developer Academy in Europa organizzati da Apple in collaborazione con l’Università Federico II. Le iscrizioni rimarranno aperte fino al 31 maggio prossimo, mentre le attività prenderanno il via il prossimo ottobre.
Per il nuovo anno accademico ci sono 400 posti disponibili, contro i 200 del primo anno. Il raddoppio dei posti disponibili per l’Academy iOS Apple di Napoli è stato possibile grazie al completamento di alcuni lavori nella struttura di San Giovanni a Teduccio, nella periferia Est di Napoli, che ospita l’Accademia di Cupertino. Per l’anno accademico 2018-19 i posti disponibili dovrebbero salire a 600.
La partecipazione è gratuita, e Apple fornisce anche hardware e software, un iPhone e un Mac per ogni studente. Inoltre, la struttura è stata appositamente progettata da Apple, e particolare attenzione è stata prestata agli spazi di lavoro collaborativi e aperti.
La Developer Academy Apple di Napoli è stata inaugurata ad ottobre 2016 accogliendo i primi cento studenti e altri 100 hanno iniziato i corsi a gennaio 2017, tutti selezionati fra 4000 candidati. In tre anni, 1000 sviluppatori e imprenditori studieranno all’Academy di Cupertino.
8 Commento
Fare un’iniziativa del genere legata a un territorio è un errore che può avere solo fondamenta di scambio per convenienza politica. Oltretutto creano solo utilizzatori dei loro sistemi.
Non capisco come si possa arrivare a considerare una iniziativa del genere come un errore.
Grazie all’Accademia Apple, molti giovani napoletani non dovranno emigrare e sostenere costi elevati per fare un corso di formazione professionale.
Naturalmente, Apple non è una ONLUS e quindi ha la sua convenienza nel formare sviluppatori di app di qualità per i suoi dispositivi iOS (ti aspettavi che organizzassero corsi per Android?).
La politica, Renzi in questo caso, è stata brava a convincere Apple a creare una infrastruttura di pregio in un territorio che ne è privo.
Mi sembra che da questa iniziativa, tutti – azienda, politica, giovani lavoratori – ricavino il loro giusto tornaconto. Ci vuole un bell’applauso.
Stefano non puoi mettere in moderazione il mio commento a Christian: una affermazione stupida come la sua merita una risposta st***za! Altrimenti qua non impara mai nessuno…
I toni accesi e soprattutto le parolacce non servono a nulla.
Hai perso una grande occasione…
Mi spiace di aver perso qualche insulto, ma temo che non avrebbe modificato di una virgola la mia posizione. Non vedo come si possa sostenere, dal punto di vista di uno sviluppatore, che basti conoscere le API di un solo sistema operativo per fare app (che in pochi acquistano) e sperare con queste di sbarcare il lunario in Italia. Pura follia!
Ricordo, da un punto di vista imprenditoriale, che le imposte e i contributi vanno versati 12 mesi l’anno e no seguono i picchi di richiesta che caratterizzano il mercato delle app, che oltretutto ha un modello che estingue rapidamente la nicchia dei potenziali acquirenti, lasciandoli destinatari di aggiornamenti gratuiti che devono essere finanziati da una platea che nel tempo diventa sempre più esigua.
La soluzione potrebbe essere quella di legarsi ad un servizio e tenere l’app come oggetto necessario ad accedervi, ma all’infuori del mercato pubblicitario, che si nutre delle informazioni che la vostra app riesce a procurare a insaputa più o meno consapevole dell’utente, ci si trova rapidamente a dover ammettere che in un mercato nazionale che oscilla tra il 12% e il 15% o poco più del venduto, e uno scenario internazionale non troppo diverso ad eccezione del Giappone e di altri quattro stati, vanno coperte tutte le piattaforme per assicurarsi la sopravvivenza.
Se poi la vostra nicchia è legata alla legislazione fiscale del Paese, semplicemente è folle. Passata di moda l’app vi apparirà di aver gettato del tempo alle ortiche, anche perché le Vostre idee nel frattempo diventeranno note a soggetti che possono investire con una leva impressionante. Per diventare irrilevanti occorrono pochi mesi.
Christian, è “solo” un corso di sei mesi gratuito che offre la più grande azienda tecnologica del mondo. Averlo frequentato sarà una voce importante del curriculum di uno sviluppatore che mira ad essere assunto da qualche azienda del settore, e per i giovani imprenditori con idee valide.
Era meglio se il corso gratuito di Apple non lo facevano?
Noi italiani non abbiamo speranze.
Apple, il Governo e una Università organizzano un corso gratuito di elevatissima qualità, e cosa facciamo, ci lamentiamo?
Naturalmente se l’Accademia la facevano a Berlino invece che a Napoli ci saremo lamentati che non l’avevano fatta in Italia.