Recensione: Timing permette di sapere come si è impegnato il tempo al Mac
Sapere in che cosa si è speso il tempo impiegato al Mac è una esigenza più comune di quanto si possa pensare, e non interessa solo i professionisti che devono fatturare il proprio lavoro, ma anche a chi desidera aumentare la produttività al computer. Sul Mac App Store c’è solo l’imbarazzo della scelta di applicazioni che permettono di tenere traccia del tempo passato al Mac. Molte sono state progettate per i liberi professionisti, altre consentono di avere un quadro generale di come la giornata è stata sfruttata. Timing offre entrambe queste funzionalità, consente di sapere quanto tempo si è dedicato ad ognuno dei propri progetti di lavoro, e vedere quali applicazioni sono state utilizzate, e perfino i siti web visitati (quest’ultima funzionalità è, almeno per me, una assoluta novità).
Con Timing è possibile vedere esattamente quanto tempo si spende su Facebook o Twitter, per esempio, mentre i professionisti possono sapere con precisione le ore trascorse con un’applicazione specifica o su un particolare sito web per portare a termine i lavori commissionati dai clienti. E in quest’ultimo caso, Timing è in grado di sommare automaticamente le varie ore di lavoro, senza quindi dover dire all’applicazione quando si è iniziato a lavorare su un progetto e quando si è finito.
Timing mostra un gran numero di informazioni; forse addirittura troppe. Anche per questo all’inizio si può rimanere un po’ disorientati, ma lo sviluppatore offre una serie di utili consigli sul suo sito Web e perfino un corso via e-mail di cinque giorni (solo in lingua inglese).
Nella schermata in alto, poter vedere la linea temporale di attività della giornata, e due grafici Projects & Task e Apps. C’è anche una sezione che attribuisce un punteggio alla produttività, un’altra calcola le ore più produttive, e molto altro ancora.
Timing registra tutti questi dati, e li classifica automaticamente, ma è anche importante creare i progetti per iniziare il monitoraggio, diversamente tutte queste informazioni sono inutili. Per esempio, ho trascorso 2 ore e 51 minuti a navigare sul web; ma gran parte di questo tempo era direttamente collegato a ciò che stavo scrivendo. In questi casi, è possibile andare nella sezione “Review” e aggiungere manualmente i siti web consultati per lavoro oppure ancora meglio manualmente dalla barra dei menu del Finder, cliccando sull’icona di Timing è possibile avviare e fermare il monitoraggio di un progetto. Naturalmente, l’applicazione tiene conto anche del tempo in cui Safari è stato in primo piano quando invece si era al telefono o a preparare il caffè, m quindi bisogna stare attendi a quali task si aggiungono ad un progetto di lavoro.
Nella sezione Review è dove specificare quali sono le applicazioni, i siti web, e file utilizzati per ciascuno progetto. Si può impostare Timing in modo che qualsiasi attività con un specifica applicazione faccia parte per un determinato progetto; è anche possibile indicare i siti web, e perfino le cartelle sul Mac che contengono i file dei clienti, in modo che, anche, vengono il tempo speso per consultare siano aggiunti ai progetti.
La scheda Details indica per ogni ora quello che si è fatto, quando e per quanto tempo. Anche in questo caso, è possibile utilizzare questi dati per aggiungerli ai progetti, o semplicemente per vedere che cosa avete fatto per tutto il giorno.
È possibile esportare questi dati in Excel, CVS, o HTML, stamparli o creare file PDF, per poi importarli nell’applicazione di contabilità utilizzata per rilasciare le fatture.
L’unico appunto che mi sento di muovere riguarda il sistema di licenze. Ci sono tre livelli (Productivity €29, Professional €49, ed Expert €79) ma è difficile capire quale è quello giusto per le proprie esigenze perché ognuno offre funzionalità e caratteristiche estremamente diverse.
Considerazioni finali
Timing offre la possibilità di sapere tutto ciò che fate sul vostro computer e analizzare come si è trascorso il tempo, permettendo così di modificare alcuni comportamenti non produttivi.
A differenza di altre applicazioni di tracciamento tempo, Timing non si basa su l’input dell’utente: registrerà tutte le attività autonomamente, e l’utente in seguito può manipolare, organizzare e analizzare i dati.
I professionisti che devono fatturare in base alle ore impiegate per portare a termine un progetto di lavoro, non possono fare a meno di acquistare Timing. Tutti gli altri devono almeno provare l’applicazione per avere un’idea più chiara di come trascorrono il tempo quando solo alla tastiera del Mac.
Punteggio:
Pro: monitoraggio dettagliato di tutta l’attività svolta sul Mac; numerosi strumenti per definire il tempo speso su un progetto; è possibile assegnare applicazioni, siti web, e altro ai progetti
Contro: sistema di licenza arcaico; troppe informazioni possono creare qualche difficoltà di gestione.
Compatibilità: OS X 10.11 El Capitan o versioni successive.
Prezzo: a partire da €29, è possibile scaricare una versione di prova gratuita.
Produttore: Daniel All.
3 Commento
Ciao Stefano, una domanda. Ipotizziamo due scrivanie aperte, una con Safari e l’altra con Firefox aperti; il software capisce quanto tempo si “sta” effettivamente interagendo con Safari e quanto invece Firefox?
No, del resto potresti essere fermo su due pagine differenti perché le stai confrontando/leggendo.
Questo aspetto l’ho evidenziato nell’articolo ?
“Naturalmente, l’applicazione tiene conto anche del tempo in cui Safari è stato in primo piano quando invece si era al telefono o a preparare il caffè, quindi bisogna stare attendi a quali task si aggiungono ad un progetto di lavoro.”
Si, scusa, ni sono spiegato forse male. Io parlo di due scrivanie differenti, quindi ne stai guardando una per volta e se salti da una finestra all’altra, ovviamente significa che stai usando l’uno o l’altro.
Quindi, per il software, il tempo di utilizzo è legato al fatto che abbia una finestra aperta e non necessariamente nella stessa scrivania che stai usando?