La Tela del Ragno: Emozionami ancora Apple!
Come il primo bacio o la prima auto, anche alcuni computer Apple mi hanno regalato una emozione indimenticabile. Tra tutti, l’iMac G4, soprannominato “lampadone”, è quello a cui sono più legato.
Lo acquistai al “day one”, subito dopo il Keynote del Macworld del gennaio 2002 di Steve Jobs, e ricordo che tutti gli amici a cui lo mostravo facevano la stessa domanda: “Dov’è il computer?”
Certo, oggi con gli iPad e MacBook che vantano spessori che si misurano in millimetri, l’iMac G4 potrebbe non far gridare al miracolo, ma nel 2002, un periodo in cui l’industria dei computer desktop offriva solo CRT goffi e ingombranti, l’arrivo del nuovo iMac, arioso, dal design così elegante, con la sua semisfera che racchiudeva tutto il computer, onestamente era rivoluzionario.
Questo era, ed è, il meglio di Apple: produrre qualcosa di audace, in grado di emozionare, e di essere assolutamente desiderabile. Una rivoluzione del design dei computer a dir poco scioccante, la solita faccia tosta di Steve Jobs nel concepire un computer moderno, che ancora oggi colpisce e piace per il suo design.
Infatti, con il suo schermo facilmente riposizionabile, l’iMac G4 è ancora oggi incredibilmente migliore in termini di ergonomia rispetto a tutto ciò che è venuto dopo. Poter regolare l’altezza dello schermo, e l’angolo è un vantaggio enorme per chi lavora tutto il giorno al computer, vantaggio che però è andato perduto con l’iMac G5.
C’è anche un altro aspetto dell’iMac G4 estremamente utile: la manovrabilità del display. In un attimo è possibile orientare il display verso la persona che siede accanto per mostrare meglio qualcosa. Anche con i successivi iMac è possibile fare la stessa cosa, basta far ruotare la base metallica, ma con l’iMac G4 i cavi rimangono collegati alla base lasciando lo schermo libero di muoversi.
E quando dico che lo schermo è altamente riposizionabile, dico sul serio. Si può regolarlo con un dito e la posizione viene mantenuta ben salda, e lo stesso vale per l’angolo di visuale. La manovrabilità del display dell’iMac G4 è quasi magica, e assurdamente stabile. Tutte qualità che non si ritrovano nei computer del passato e soprattutto del presente.
Ma, l’iMac G4 non è stato solo un campione di design e di ergometria. È stato anche un concentrato di tecnologia. È stato il primo computer consumer ad offrire un processore RISC da 1GHz, a supportare l’AirPort Extreme, e con Bluetooth interno.
L’iMac G4 è stato originariamente offerto con display da 15”, poi dal febbraio 2003 è stato proposto con un 17”, e a novembre dello stesso anno con un 20”. Probabilmente, il più equilibrato dal punto di vista del design è stato il 17”.
Apprezzo la capacità e la flessibilità degli attuali iMac, ma il design è rimasto per troppo tempo più o meno immutato da quando è stato lanciato nel 2004.
L’iMac Pro è la novità del momento, ha fatto il suo debutto sul mercato agli inizi di gennaio, e quindi sarebbe altamente impopolare lanciare un iMac dal design tutto nuovo nel corso del 2018, ma Apple deve tornare ad emozionare gli utenti consumer, deve tornare a stupire nuovamente mostrando ancora una volta come è possibile reinventare il computer desktop. Emozionaci ancora Apple!
Con i saluti del Vs amichevole Spider-Mac di quartiere.
La Tela del Ragno è l’editoriale, ma senza editore, di Spider-Mac, ma come un editoriale tratta un problema o un fatto di rilevante attualità legato al mondo Apple.
18 Commento
D’accordissimo con la tua recensione!! Il mio fa ancora bella mostra sulla scrivania, come fai tu, e ti voglio ricordare un’altro prodotto, per me unico e utilissimo, da vecchio utente Apple sin dai tempi del //:il Duo dock! Usavi in mobilita’ il tuo portatile, poi a casa, chiuso lo inserivi e veniva usato come unità madre, col suo schermo e senza spegnere il PB.
questo “tela del ragno” è davvero bella e ricca di passione.
Io ne ho uno nella cucina-soggiorno perennemente acceso (dalle 7 alle 22, con la comoda funzionalità di accensione e spegnimento automatica) come cornice digitale, senza neanche mouse e tastiera davanti (tanto lo si controlla anche via VNC) e chiunque lo vede ne rimane incantato!
Non potrei mai liberarmi del mio bellissimo lampadone
Concordo in pieno!! Questo Mac era, ed è ancora, spettacolare!!
Impareggiabile!
bellissima rubrica questa Stefano!
? ?
Anche io felice possessore di questa opera d’arte tecnologica. Visto che ultimamente se ne parla spesso per via dell’Homepod vorrei ricordavi la qualità audio, veramente ottima!!!
Esteticamente nella mia classifica al pari del cubo…..
E si oramai sono anni che Apple non ci emoziona più e forse non sarà più in grado di farlo neanche in futuro.
C’è stato l’apple Watch ?
Lo usi ancora? e se si per cosa? sono curioso
È in bella mostra nella libreria del mio studio.
Io mi accontento di un modello aggiornato di Mac Mini entro quest’anno, dovrei cambiarlo ed è perfetto per le mie esigenze. Speriamo!
Uso solo Mac dal 1990 e ne ho comperati tanti (tutti) e rivenduti altrettanti, ma il lampadine è ancora con me dopo dieci traslochi.
È un oggetto bellissimo
Stefano, lo consiglieresti un g4 15”? Lo avrebbe un amico mio che lo teneva in ufficio, ma non ha più casse ne imballaggi. E me lo darebbe per 75 euro. Sennò magari cercherei qualcosa online da 17” completo, anche se ho paura di graffi o altro. Lo vorrei tenere in sala come pezzo di design. Grazie
Il Mac Pro cestino non è stato capito, ma anche lui stupisce per eleganza e ingegnerizzazione. Ho montato un 10 core al mio il mese scorso e ci lavoro molto bene nonostante i quasi 5 anni d’età. Certo è più paragonabile al cubo menzionato sopra da Vincenzo, che agli imac, però Apple sa ancora stupire quando ci si mette. La speranza che nutro io invece è che ci sappia stupire con un Mac OS degno di Snow leopard al più presto, prima ancora che con l’hardware.