Accadde oggi: L’Offerta pubblica iniziale Apple crea istantaneamente dei milionari
12 dicembre 1980 Apple diventa una azienda quotata in borsa, la sua Offerta pubblica iniziale (IPO) è un grande successo e 40 dipendenti su 1.000 diventano istantaneamente milionari.
Il 25enne Steve Jobs, il maggior azionista, si ritrova con un patrimonio di $217 milioni.
Il co-fondatore di Apple, Steve Wozniak porta a casa $116 milioni dopo aver dato una percentuale delle sue stock option a dipendenti Apple che altrimenti non avrebbero potuto beneficiare dell’IPO.
Il leggendario Mike Markkula, il venture capitalist che aveva contribuito a trasformare Apple in una società “reale”, come ritorno del suo investimento ottiene la somma di $203 milioni.
Il CEO di allora, Mike Scott, che portò in ufficio diverse casse di champagne per festeggiare, guadagna $95,5 milioni.
Rod Holt, l’ingegnere marxista che aveva costruito l’alimentatore Apple II, si trovò seduto su una fortuna personale di $67 milioni.
Arthur Rock, amico e “collega” di Mike Markkula, che aveva contributo con $57.600 alla nascita di Apple vede ricompensata la sua scommessa con $21,8 milioni
Utilizzando il simbolo AAPL, le azioni Apple avevano un prezzo di vendita iniziale di $14, ma non appena aprì la Borsa di Wall Street il valore era già di $22, e andranno esaurite in pochi minuti. In un solo giorno, il valore di AAPL era aumentato del 32% chiudendo le contrattazioni a $29, per un totale di valore di mercato di $1.778 miliardi.
A differenza di altre aziende tecnologiche che si sono quotate in Borsa che delusero le aspettative, quella di Apple si rivelò un grande successo diventando il più grande evento borsistico dall’offerta pubblica di Ford Motor Company nel 1956.
Una IPO è una pietra miliare per qualsiasi azienda, ma per Apple innescò grandi cambiamenti. Con l’assegnazione delle stock option, una parte dei lavoratori dipendenti di Apple, come gli ingegneri, diventavano sempre più ricchi ogni giorno a seconda delle fluttuazioni del titolo AAPL in Borsa, mentre gli impiegati non qualificati rimasero a bocca asciutta. Quando alcune persone diventano follemente ricchi e altre no, certi rapporti di deteriorano, come quello tra Steve Jobs e il suo ex amico Dan Kottke, il primo dipendente Apple part-time e il n.12 a tempo pieno, con il quale aveva viaggiato molto in India.
Ma la fine dell’amicizia tra Jobs e Kottke fu solo la punta dell’iceberg. Due mesi più tardi, Wozniak fu coinvolto in un incidente aereo, dopo il quale iniziò a distaccarsi da Apple.
Sei mesi dopo l’IPO, Mike Scott lascerà Apple sostenendo che l’azienda era cresciuta toppo in fretta e aveva assunto un numero di dipendenti spropositato rispetto alle reali necessità.
Pochi anni dopo, nel 1985, curiosamente proprio il 12 dicembre, anche Steve Jobs lasciò Apple per iniziare una nuova avventura con NeXT. Contemporaneamente, Jobs investì gran parte della sua fortuna in una società di computer grafica chiamata Pixar, e quando questa fece la sua IPO, Jobs si trasformò da milionario in miliardario.
5 Commento
Che fortuna…….
È anche vero che, finché non hai venduto le azioni, non hai guadagnato ne perso niente, hai solo un capitale fermo.
Ci sono comunque i dividendi
Forse è solo una mia impressione, ma da questi racconti sembra sempre che Steve Wozniak fosse, dal lato umano, il migliore di tutti, mentre Jobs un egocentrico egoista.
La si può vedere anche da un altro punto di vista.
Fermo restando il lato umano di Steve Wozniak, sicuramente ammirevole, Steve Jobs, con il suo carattere e con il suo lavoro, ha indiscutibilmente fatto la fortuna di tantissimi dipendenti, azionisti e perfino di molti clienti.
Quindi il suo egoismo non esiste nei fatti, anzi.