Facebook è di nuovo nelle grazie di Apple dopo il blocco delle sue app interne
Apple ha riattivato la licenza aziendale per sviluppatori di Facebook che permetteva di installare app interne sui dispositivi dei dipendenti, beta tester e partecipanti a programmi di ricerca.
Cupertino aveva bloccato la licenza Developer Enterprise del social network perchè colpevole di aver riutilizzato l’app Onavo VPN (rinominata per l’occasione Facebook Research), che era stata rimossa la scorsa estate dall’App Store perché girava su rete VPN e dirottava i dati dello smartphone sui server di Mark Zuckerberg & C. violavando così la politica sulla privacy di Cupertino.
Il sito americano TechCrunch aveva scoperto che Facebook pagava adolescenti e adulti $20 al mese per utilizzare l’applicazione, che non potendo essere distribuita tramite l’App Store, veniva installata utilizzando un certificato aziendale del social network.
Facebook ha ritirato l’applicazione subito dopo la pubblicazione dell’articolo di TechCrunch, ma Apple aveva proceduto alla revoca della licenza aziendale per sviluppatori in ogni caso, perché era in “chiara violazione del loro accordo con Apple,” si legge in un comunicato di Cupertino inviato a Recode ieri. Quasi contemporaneamente, Apple ha fatto lo stesso con il certificato Developer Enterprise di Google, dopo che TechCrunch aveva rivelato con un altro articolo che il gigante della ricerca utilizzava una app simile a quella di Facebook chiamata Screenwise Meter per la raccolta dei dati degli utenti (Google ha disabilitato l’app dopo la rivelazione della sua esistenza).
“Abbiamo riavuto la nostra Certificazione Enterprise, che consente ai nostri dipendenti di utilizzare le applicazioni interne. Stiamo procedendo a riabilitare le nostre applicazioni interne. Questa vicenda non ha avuto alcun impatto sui nostri servizi per i consumatori”, ha spiegato un portavoce di Facebook.
Non è chiaro perchè Apple ha riabilitato il certificato Developer Enterprise di Facebook, soprattutto dopo che il settore tecnologico è rimasto scosso nell’apprendere che il social network stava distribuendo un app che, oltre a raccogliere immense quantità di dati sull’uso dello smartphone di utenti minorenni in cambio di un premio in denaro, ha anche violato la politica sulla privacy di Cupertino.
Tra l’altro, Apple si trova nell’occhio del ciclone per via del bug di FaceTime scoperto all’inizio di questa settimana che permetteva di trasformare l’iPhone in un microfono spia, episodio che sommato a quelle delle app di Facebook e Google possono minare la fiducia dei consumatori nella piattaforma iOS.
4 Commento
Stefano, ma quel certificato investe anche l’app ufficiale di Facebook?
Il mio ragionamento sta nel fatto che Apple non può arrivare a rimuovere la app ufficiale da App store o le app di Facebook, perché si tradurrebbe in un calo di vendite dei dispositivi…teoria assurda la mia ma sensata. Le persone ragionano anche in base alle app che ci puoi mettere…
No. sono due licenze diverse, per questo è strano che sia stata riattivata.
Forse con lo stesso certificato hanno sviluppato anche altre app aziendali legittime, che distribuiscono ai collaboratori al di fuori dell’app store e quindi bloccando il certificato avrebbero bloccato pure le altre app aziendali, ci sono diverse aziende che anche a me forniscono queste app aziendali al di fuori dello store.
Ciao, a proposito di Facebook, avrei bisogno di un consiglio e cioè: esiste un trucco per scovare i video dove a relazionare è una determinata persona?
Faccio un esempio: convegno sull’economia civile, parla il prof pinco pallo esiste un trucco che ogni volta che parla pinco pallo parla in un video su Facebook mi viene segnalato? Una specie di google allert. Grazie.