Spotify denuncia Apple all’antitrust della Comunità Europea
Spotify ha presentato una denuncia contro Apple presso l’antitrust dell’Unione Europea, sostenendo che Cupertino sta danneggiando la scelta dei consumatori e di frenare l’innovazione attraverso le regole imposte su App Store.
Daniel Ek, CEO di Spotify, in post sul blog ufficiale dell’azienda ha manifestato la sua irritazione per il 30% che Apple trattiene per le sottoscrizioni effettuate tramite acquisti in-App. Questa “tassa”, spiega Ek, sembra progettata per danneggiare i servizi streaming che sono in concorrenza con quelli di Apple.
Ek ha spiegato che Spotify deve “gonfiare artificialmente” i suoi prezzi “ben al di sopra del prezzo di Apple Music.” per non rimetterci il 30% richiesto per l’abbonamento. Se non si paga questa provvigione, Apple applica “una serie di limitazioni tecniche e un esperienza-limitante” che rendono Spotify inferiore. Inoltre, Ek fa inoltre che Apple “blocca i nostri aggiornamenti che migliorano l’esperienza utente”, ad esempio impedendo l’integrazione di servizi e hardware come Siri, Homepod, e Apple Watch.
Oltre a presentare una denuncia presso la Commissione Europea, Spotify ha lanciato anche una campagna stampa, un sito web dedicato al comportamento scorretto di Apple e un video di YouTube che spiega le lamentele della società.
17 Commento
Non ci vedo nulla di sconvolgente. Forse 30% sul guadagno e’ un po’ tanto, ma d’altronde immagino che se tu voglia mettere in piedi un negozio in una piazza, tu debba pagare l’affitto.
Perché non hai capito il senso … ok paghi l’affitto ma se chi ti chiede l’affitto poi mette su accanto a te un negozio che ti fa concorrenza … che non ha questi oneri, non va bene…
Nel lato oscuro …ci si arrabbiava perché Windows avesse preinstallato Internet Explorer che tagliava così le gambe alla concorrenza, figuriamoci qui che Apple preinstalla Musica e chiede ai concorrenti il 30% (del costo abbonamento, non dei profitti che sono altra cosa).
Perché non va bene ? Se il rprietario ha due fondi perché non dovrebbe poter scegliere l’attivià Che svolge mette in quello che non affitta ? Semmai chi ha preso il fondo in affitto può decidere di andarsene , nessuno lo obbbliga a stare lì no ?
Sarebbe il caso che io smettessi di fidarmi del correttore di iOS piuttosto ?
Ci sono delle norme che regolano la concorrenza e servono per far in modo che non si crei un monopolio, perchè sarebbe a discapito del consumatore, spero ti sia chiaro il motivo.
Se come dici tu può tranquillamente andarsene … bene… via Spotify, via Dezer e compagni e viva il monopolio di Apple Music. Per me non va bene, devo poter scegliere e i competitor devono essere messere in condizioni simili.
il monopolio si crea con il “poverismo” creato con, in questo caso, Spotify nemmeno fosse un cucciolo bastonato. Apple fa pagare a tutti delle commissioni, Spotify ha notato semplicemente che essendo un venditore terzo deve pagare commissioni per vendere in casa Apple mentre Apple music non paga… e grazie al cavolo mi viene da dire, alla Apple dovrebbero pagarsi da soli? Tim cook deve passare dei soldi da una mano all’altra? Dovrebbero fare un buono solo per Spotify? (e tutti gli altri? ).
Mi fa anche ridere che si tende a trovare in una grande azienda concorrente la vittima, è come dire che devi essere rimproverato ed ammonito se non offri qualcosa al ladro che ti entra in casa perché esiste un codice di buona condotta e di galateo per l’ospite…
Il monopolio nasce quando un’azienda pretende di essere al di sopra delle offerte e delle regole messe da altre aziende, perché non parliamo del fatto che senza Apple ci sarebbe solo android per il mobile e windows per i computer, e che quindi in realtà è un monopolio? Perché non vedo persone boicottare android e windows per questi motivi? Dov’è la scelta se è tutto uguale? La scelta è Apple, l’alternativa migliore è sempre Apple, il resto è il monopolio che non permette scelta. I mac sono gli unici che permettono di avere 3 sistemi operativi, iOS è l’unico che permette di avere app e servizi Apple, Google, Microsoft e terzi.
Non uscirmi di argomento, so che sei Apple Fun tutta la vita e basta, benissimo ma non puoi essere obbiettivo nel non vedere un conflitto di interessi in questa situazione specifica. Vogliamo fare un tempio ad Apple e chiudere gli occhi? Va bene ma io non ci sto.
il conflitto di interessi è di Spotify che vuole essere agevolata rispetto alle altre app ed altri servizi che giustamente pagano Apple per stare nell’app store. A chi dovrebbe pagare Apple per il suo servizio di musica? E’ un servizio first party non devono pagare una percentuale a se stessi, secondo te Apple dovrebbe agevolare Spotify o aumentare i prezzi di Apple music solo perché Spotify ha “aperto un negozio in un centro commerciale di proprietà di Apple”? Entrambe le cose sarebbero sbagliate ed ingiuste, Apple mette delle condizioni come tutti nei propri servizi, se a Spotify non sta bene può anche togliere la loro app dallo store, anzi quelli di Spotify potrebbero fare una maggiore integrazione con android e rendere scontenti molti utenti Apple che si ritrovano senza Spotify, quindi in realtà è qualcosa che potrebbe andare contro Apple stessa perché rischiano di perdere utenti per colpa di un’eventuale mancanza di servizi, quella che può davvero la direzione del vento è proprio Spotify.
Prova ad argomentare perché la tua risposta è solo un attacco nei miei confronti mentre ti arrampichi sugli specchi cercando di sminuirmi per dare maggior valore alle tue parole…
Apriamo gli occhi perché senza Apple ci sarebbe UN SOLO sistema operativo mobile e UN SOLO sistema operativo computer, se non è monopolio questo allora cos’è? Se non è mancanza di scelta questa allora quale sarebbe?
Ciao, forse ti sfugge qualcosa. Vediamo se riesco ad essere chiaro.
Spotify nasce come piattaforma streaming musicale via browser nel 2008, perciò all’inizio non ha avuto bisogno di nessuno store. Con la nascita degli store è poi ovviamente sbarcata nel settore mobile sia Android che iOS, ma anche WebOS per dire, e Symbian e BlackBerry, alla faccia del SOLO sistema operativo mobile (che poi l’utenza si orienti sui migliori o meglio pubblicizzati è un altro discorso).
Detto questo il suo rapporto con iOS è stato idilliaco fino al 2015, quando la Apple decise di avviare una suo servizio di streaming musicale. Di fatto una sorta di copia di quelli già esistenti nel mercato e nel suo stesso store.
Quello che lamenta Spotify è la concorrenza sleale che si trova ad dover affrontare essendo Apple in una posizione dominante, potendo di fatto decidere le regole, sia a livello di compensi che a livello di rilascio di aggiornamenti. E’ vero infatti che le applicazioni terze parti sono soggette a più limitazioni di quelle sviluppate da mamma Apple, rendendo di fatto i servizi nativi teoricamente più appetibili perchè più complete nell’ecosistema.
Io dal canto mio, da utente consapevole, preferisco abbonarmi ai vari servizi esternamente dalle app dell’App Store, così da riconoscere per intero il compenso dovuto agli effettivi sviluppatori. Trovo che il 30% di trattenute sia davvero eccessivo, e finchè esisterà una alternativa non esiterò ad utilizzarla. Allo stesso modo sono infastidito dai limiti che Apple impone agli sviluppatori terze parti. Stessa cosa su MacOS ovviamente.
Ricordiamoci che una più sana ed equa concorrenza è a tutto vantaggio di noi consumatori finali.
ma è quello che non ha senso, è ovvio che un’app o un servizio first party sarà sempre in posizione dominante, di cosa si sta parlando? Le app di terze party pagano per stare in uno store di proprietà di Apple, non è uno store pubblico nazionale, quindi Apple potrebbe anche decidere “da domani vogliamo il 90% se volete usare la nostra piattaforma” certo perderebbe tutti gli sviluppatori ma è in casa sua e potrebbe farlo, non è nemmeno in una posizione dominante o di monopolio di mercato perché c’è Android, se google con l’80% del marketshare facesse una cosa del genere allora si che sarebbe molto più incisivo e vicino al cartello, rispetto ad Apple che ha una fetta di mercato ben più piccola.
E’ esattamente come dici tu, gli altri commenti non hanno senso.
E’ esattamente così come dici tu. Altro che Apple può fare quello che vuole.
A onor del vero però Spotify esiste perché ha potuto appena nato vendere i suoi prodotti su store già esistenti e consolidati. Google play e soprattutto App store. Se avesse dovuto partire senza di essi probabilmente non ne staremo qui a parlare. Quindi che il proprietario dello store si intaschi le provvigioni ci sta…. è in fondo la stesa tariffa che applica a tutti. Dovrebbe forse fare sconti a Spotify solo perché ha un servizio concorrente? Allora dovrebbe fare sconti anche a Dropbox google drive etc. alla fine pagherebbero per intero solo i piccoli sviluppatori indipendenti?
Non sono un esperto di giurisprudenza, potrei sbagliarmi, ma secondo me con l’App store come unico store possibile e con questa politica di richiesta commissione piuttosto esosa del 30% anche verso concorrenti diretti, rientra in ciò che viene definito a livello giuridico “abuso di posizione dominante”.
Questo abuso non è un esclusiva di Apple ma anche degli altri player della new e-conomy e se possibile metterne un freno ben venga per quanto mi riguarda.
se vieni in casa mia e pretendi di cambiare i mobili ti pigli qualche calcio come minimo XD scusa ma nessuno obbliga nessuno non c’è nessuna legge, iOS non è nemmeno la fetta più grande di mercato per poter dire “mi blocca tutto il mercato”, fosse stata google con l’80% del marketshare allora si che è probabile abuso di potere di mercato.
Come detto sei solo Apple Fun e l’obbiettività non esiste. Complimenti. Io a casa tua non ci vengo ma se sei un’azienda non fai quello che vuoi, ci sono delle norme per tutelare in questo caso la concorrenza e quindi i consumatori.
Se Spotify si muove così è perché legalmente avranno fatto le loro valutazioni. Se facessero tutti come Netflix che mi risulta non permette di abbinarsi via app Apple rivedrebbe le proprie tariffe. Anche dall’app Kindle Amazon non permette di fare acquisti se non sbaglio.