Lo smontaggio del nuovo MacBook Pro 13″ rivela alcune sorprendenti modifiche interne
Il nuovo MacBook Pro 13” non sfugge al rituale dello smontaggio (o teradown) a tempo di record da parte degli esperti del famosissimo sito americano iFixit.
Il neonato portatile entry level di Cupertino guadagna Touch ID, Touch Bar, il chip di sicurezza Apple T2, e vanta anche i processori Intel più recenti che garantiscono prestazioni multi-core più veloci dell’83% rispetto al modello che sostituisce.
Ma non è tutto. Infatti grazie al teardown di iFixt è emerso che Apple ha utilizzato una batteria più grande, da Wh 58,2, contro quella da 54,5 Wh in dotazione con il modello precedente. Probabilmente, la scelta è dettata dall’esigenza di offrire le stesse 10 ore di autonomia nonostante la presenza di Touch Bar, Touch ID e T2.
La tastiera a farfalla del nuovo MacBook Pro è la stessa utilizzata sul MacBook Pro 15” rilasciato lo scorso maggio, quindi si tratta della quarta generazione che utilizza materiali differenti nel tentativo di eliminare i noti problemi dei tasti “appiccicosi” (anche la quarta generazione di tastiera Butterfly rientra del programma di sostituzione gratuita che estende la garanzia a 4 anni dopo quello d’acquisto).
Gli altoparlanti interni e la scheda Thunderbolt sono modulari, e non più saldati come sul precedente modello, quindi in caso di guasto è un po’ più facile sostituirli.
Ora le cattive notizie. Per fare spazio alla Touch Bar, Apple ha dovuto utilizzare un dissipatore di calore leggermente meno grande e anche uno degli speaker è più piccolo.
Non è ancora chiaro se il dissipatore più piccolo influirà sulle prestazioni o se l’altoparlante di dimensioni minori avrà alcun impatto sul suono.
La memoria flash del MacBook Pro ora è saldata mentre sul precedente modello poteva essere sostituita.
Come tutti i prodotti più recenti di Apple, anche l’ultimo MacBook Pro 13” è un incubo se deve essere riparato. Infatti, iFixit ha conferito un punteggio di riparabilità pari a 2 su 10, dove 10 indica la massima riparabilità.
9 Commento
Continuo a non capire la politica di Apple, in sostanza anche se acquisto a peso d’oro il portatile è come se non fosse mio ma ancora di proprietà di Apple…
Le esigenze sono cambiate. Tutti vogliono portatili sempre più leggeri, e quindi i pezzi devo essere saldati o incollati perché non è possibile fare gli slot.
cambiare ram e lo storage ti fa sentire in controllo del tuo computer? Io in 25 anni di windows e mac posso dirti che un pc necessita per forza di aggiornamenti hardware prima di arrivare a cambiarlo del tutto, un mac no fino a fine vita (a meno che tu non abbia sbagliato fin dall’inizio nella scelta).
E poi cosa vorresti fare sul tuo computer, non vedi come i componenti sono ormai miniaturizzati per necessità? non siamo più negli anni 70 e non abbiamo più le potenze degli anni 70, dove potevi dissaldare e risaldare qualche circuito integrato per passare il pomeriggio. Inoltre il non poter toccare i componenti serve per guadagnare numerosi pregi: maggiore ottimizzazione dell’hardware con il software, prestazioni maggiori, nessuna interfaccia connettiva che limita (infatti un mac di oggi sarà validissimo anche domani, mentre i vecchi mac come tanti altri pc che ho recuperato e rinnovato avevano i loro limiti, l’ssd andava al massimo a 250mb, o la ram che comunque non può essere superiore senza interfaccia adatta), maggior affidabilità, meno probabilità di fare disastri, e tanto altro.
Vorrei anche capire una cosa, se tu assembli un pc hai comunque dei limiti e un recinto nella scelta delle componenti e soprattuto nel cambio dei componenti in futuro, spesso infatti si finisce per cambiare scheda madre, cpu, ram, anche scheda video, se si vuole fare un aggiornamento libero da ogni limite, quindi alla fine uno cambia direttamente computer, basta vedere se uno vuole passare da intel e amd e viceversa, o montare una nuovissima 2080.
Quindi di cosa stiamo parlando? Apple offre prodotti ottimi sapendo che componenti stai scegliendo, su un pc desktop vai allo sbaraglio non saprai mai come gireranno le varie configurazioni e quale puà essere la migliore per te, un notebook è già tanto se ti fa aggiungere ram o sostituire lo storage interno, quindi tutta questa libertà non la vedo proprio.
Avendo visto molte cose ti posso assicurare che se io producessi dei computer, con un’azienda così grossa dietro, con un team di ingegneri, lavoro, soldi spesi, sudore, per poi lasciare dei prodotti fatti e finiti alla mercé di qualche ominide scimmiesco che il pc lo usa per spaccare le noci, mi opporrei con tutto me stesso. Gli utenti non devono mettere le mani in qualcosa che grandi team di professionisti hanno progettato, testato e costruito. Non penso che andresti in un ospedale e dicessi di voler gestire tutto tu solo perché hai visto dr.House in tv, quindi perché dovresti mettere mano nella tecnologia come semplice utente? E’ già tanto se si possono assemblare i desktop, e ti assicuro che la maggior parte delle persone “tecnologiche” non lo sanno fare.
Sei il cliente ideale di Apple, sembra che qualsiasi scelta faccia Apple sia fatta per te, e non per profitto 🙂 Spera di non avere mai problemi ad alcun componente interno….altrimenti il bellissimo mac tra 2000 e 4000 euro diventa un bel fermacarte. Inoltre il mac soffre esattamente come il PC ad ogni cambio di sistema operativo dell’obsolescenza, e non è detto che le esigenze di un cliente in quanto a ram e storage debbano rimanere immutate nel tempo. Apple offre zero flessibilità / espandibilità e riparabilità in caso di problemi…per quanto mi riguarda ho smesso di acquistare i suoi prodotti da quando sono diventati “usa e getta” e tornerò a farlo solo se torneranno ad essere prodotti più professionali (oltre che esteticamente belli).
Guarda che il portatili top di gamma Windows hanno i componenti interni incollati/saldati allo stesso modo. L’unica differenza rispetto al mondo Mac è che in quello Windows puoi trovare notebook pesanti, spessi come un MacBook Pro del 2010, che come piace a te permetteva di sostituire RAM, hard disk ecc.
Se a te sta bene acquistare nel 2019 un portatile con caratteristiche di progettazione di 10 anni fa… allora compra Windows.
Area area, vogliamo parlare di problemi? 1000 a 1 facendo il confronto windows e apple. Nessun pc windows all in one o portatile è modulare o ben riparabile quindi di che cosa stai parlando? Ti voglio proprio vedere riparare un Surface o altri simili. Al massimo se sei fortunato puoi aggiungere gb di ram (non maggiore velocità) e un ssd (3-4 volte più lento di quello su un macbook) se hai ancora un hdd, non mi pare tutta sta cosa, considerando tutti i difetti che porta l’avere un pc windows.
Se poi tu non sai scegliere fin da subito il computer migliore per te non è colpa di altri se non tua.
Io ho smesso di comprare i prodotti windows perché sono davvero usa e getta, ovvero li usi pochissimo, si rompono, danno problemi, diventano lentissimi e li puoi anche buttare. Davvero secondo te conviene spendere 500-700€ di ricambi su un computer vecchio? O forse sei uno di quelli che pensa che mettendo 16gb anziché 8gb di ram il computer vada più veloce?
Non solo acquisti un portatile a peso d’oro, ma è fatto anche in modo che solo Apple possa “ripararlo” (per modo di dire… perché hanno capito da tempo che gli costa meno dartene uno “nuovo rigenerato” che mettersi a riparare veramente qualcosa). Della serie “lunga vita ai rifiuti tecnologici / riempiamo il pianeta di spazzatura”. Il prossimo passo di apple sarà l’hardware as a service…il portatile non è mica tuo. sono loro che ti consentono e ti concedono gentilmente di utilizzarlo ogni mese, alla modica cifra di 99 euro/mese o 199 se vuoi il meglio del meglio 😉
Credo sia una questione di mentalità. Adesso la maggior parte delle persone vuole portatili leggeri e compatti, gioco forza i componenti devono essere incollati o saldati perché lo spazio non consente di creare gli slot. Come ha scritto qualcuno un po’ più su, il panorama PC-Windows è più variegato, trovi portatili sottilissimi con componenti incollati, e meno sottili con componenti sostituibili. La Apple degli anni ’90 aveva un approccio simile a quello dei produttori di PC di adesso, e stava fallendo. Poi è arrivato Steve Jobs e da allora i Mac sembrano provenire da un altro pianeta.
Salve, condivido il tuo pensiero, però un indice di riparabilità 2 su 10 non rende molto sereno l’acquisto.. significa che dobbiamo sperare che il computer non debba avere il minimo problema almeno per 4/5 anni ( durata media di utilizzo ) – e per carità per i mac spesso è così – altrimenti un eventuale costo di riparazione fuori garanzia potrebbe essere imbarazzante.
Quello che stupisce però è che fino a qualche anno fa era la stessa Apple a suggerire come sostituire la ram delle proprie macchine – e non erano certo degli orribili assemblati – ora praticamente se si vuole fare in post vendita devi “violare” la macchina.. per non parlare delle memorie flash.. in questo non credo però che l’utente “consapevole” possa essere considerato uno smanettone, o uno che farebbe meglio a comprare un cabinet pc, ma solo uno che trovandosi bene con la propria macchina abbia pensato di allungargli un po’ la vita, secondo le proprie esigenze.
Credo, ovviamente pensiero personale, che la maggior parte degli utenti sacrificherebbero volentieri un po’ di tecnologia e prestazioni, per una accessibilità migliore, benché limitata, delle macchine, comprese quelle da tavolo