Accadde oggi: La guerra tra Apple e IBM ha inizio
Il 12 agosto del 1981 può essere considerata la data d’inizio del lato oscuro dell’informatica: IBM presenta il suo primo personal computer, l’IBM Personal Computer (abbreviato PC IBM) Modello 5150.
Sicuri della superiorità tecnica dell’Apple II rispetto al nuovo PC, Apple decise di dare il benvenuto a IBM nel mondo dei personal computer con un annuncio pubblicato sulle pagine del Wall Street Journal.
Originariamente il 5150 era destinato a essere un “tappabuchi” per l’emergente mercato dei personal computer, e doveva consentire a IBM di sviluppare in tutta calma un PC “vero”. Il PC IBM era stato realizzato in meno di un anno da una squadra di 12 ingegneri che avevano ricevuto l’incarico di lanciare sul mercato il computer il più rapidamente possibile. Pertanto, a questa squadra fu permesso di lavorare al di fuori del normale processo di sviluppo IBM, e anche di utilizzare qualunque componente già pronto sul mercato pur di accelerare lo sviluppo il più possibile.
L’obiettivo prioritario di realizzare qualcosa rapidamente ha avuto conseguenze non volute per IBM e l’industria informatica nel suo complesso che si fanno ancora sentire al giorno d’oggi.
Subordinando la qualità alla rapidità, la progettazione del PC IBM ha costretto i programmatori di software a ricorrere a metodi poco eleganti di sviluppo compromettendo l’affidabilità e la compatibilità del loro software. Ciò ha posto le basi per la reputazione del PC di un computer soggetto a errori, ma soprattutto frustrante da usare.
L’utilizzo di componenti hardware facilmente reperibili e la scelta di DOS di Microsoft come sistema operativo del PC ha permesso ad altre aziende di clonare rapidamente il PC IBM. Inoltre, la dirigenza IBM, assolutamente inadeguata e impreparata, commise un errore fondamentale permettendo a Microsoft di concedere in licenza il loro DOS ad altre società, dando così a Bill Gates & C. il controllo del mercato dei sistemi operativi.
In definitiva queste scelte comportarono la perdita da parte di IBM del controllo della piattaforma, e non ha più avuto la possibilità di creare il PC “vero”. E poiché Big Blue ha sempre avuto l’agilità di un elefante in un negozio di cristalli nel mondo degli affari, il computer che avrebbe dovuto essere un tappabuchi è diventato lo standard, schiacciando qualsiasi altra piattaforma emergente.
Nel 1985, nel corso di una intervista, Steve Jobs spiegò: “Se… IBM vince, la mia sensazione personale è che ci accingiamo a entrare in una sorta di Dark Ages (Secoli bui) dei computer per circa 20 anni.” IBM alla fine non ha vinto, perché ha perso il controllo del mercato, ma il vincitore è stato il PC IBM “compatibile”, i cloni del PC IBM. All’epoca molti sostavano che in realtà era iniziato il periodo “scuro” per il computer di casa, ma nessuno avrebbe potuto prevedere che si sarebbe esteso anche al settore aziendale.
Per quanto riguarda le specifiche, il PC IBM si rivelò alquanto scarso. Per $1.565 si portava a casa l’entry-level con 16K di memoria e un’interfaccia per un lettore di nastri a cassetta e un monitor monocromatico (si poteva utilizzare un normale televisore). La variante più costosa aveva 64 KB di memoria, due unità floppy da 5,25 pollici e un monitor monocromatico dedicato. Il prezzo per questo modello era $3.390 (l’equivalente di quasi $9.000 di oggi).
Nel comunicato stampa per il lancio del PC IBM, CB Rogers Jr, vice presidente di IBM spiegava: “Questo è il computer per quasi tutti coloro che hanno sempre desiderato un sistema personale in ufficio, nel campus universitario o a casa. Riteniamo che le sue prestazioni, affidabilità e facilità d’uso lo rendano il personal computer più avanzato e conveniente sul mercato”.
Per vendere il PC (ufficialmente chiamato IBM 5150, ma praticamente nessuno ha mai usato questo nome), Big Blue si ispirò ad Apple tentando di far apparire il computer accessibile e amichevole. Una serie di annunci interpretati da un imitatore di Charlie Chaplin contrastava con il solito approccio aziendale di IBM.
Il PC IBM aveva due importanti vantaggi rispetto all’Apple II, rilasciato 4 anni prima. Il primo era il marchio. L’azienda fondata da Steve Jobs e Steve Wozniak faticava a prendere piede nelle aziende, che in genere investivano in apparecchiature realizzate da International Business Machines (IBM). Tutti i tentativi fatti da Apple negli anni ’80 di far breccia nel settore aziendale, fallirono. In più, con i computer Apple e i PC IBM che non erano in grado di dialogare tra loro fino al 1993 (quando le due aziende rilasciarono il primo prodotto nato da una collaborazione reciproca), molte presone che utilizzavano i computer IBM al lavoro semplicemente decidevano di comprare il PC IBM per casa perché sapevano già utilizzarlo.
L’altro vantaggio dell’IBM Personal Computer era il numero di software disponibili, c’era il popolarissimo foglio di calcolo VisiCalc e il word processor EasyWriter, entrambi disponibili per Apple II, ma anche altri programmi come AutoCAD e Norton Utilities.
3 Commento
Imbattibile ironia Apple. Ricordo bene anche questo, per il debutto di Windows ’95:
Articolo interessante! 👍
Fu in assoluto il primo computer che la scuola media che al tempo frequentavo come scolaro acquistò, al tempo era ancora concesso prendere iniziative coraggiose.
Ricordo che l’insegnante di Educazione Tecnica ci spiegò i fondamentali della programmazione (BASIC), mentre l’insegnante di Educazione Artistica ci faceva dei bei ghirigori a colori.
Fu amore a prima vista.
Venti anni dopo non persi l’occasione di prenderne uno destinato alla discarica, con addirittura un HD.
Ogni volta che lo accendo per vedere se tutto funziona ancora, quello che mi colpisce è l’assoluta rumorosità di tutto il sistema, sembra un Airbus al decollo. Mi chiedo come fosse possibile lavorarci sopra per delle ore…
E, ovviamente, la tastiera, di qualità impareggiabile ancora oggi.