Moof! Ritorno al passato
Quando Apple ha lanciato Safari nel 2003, e per molti anni dopo, poteva capitare che aprendo una pagina Web di un sito, apparisse un avviso che il browser non era supportato, e si era costretti a lanciare Internet Explorer o Firefox. Questo perché la maggior parte dei webmaster continuava ad utilizzare codici ottimizzati per il browser di Microsoft e non gli standard internazionali.
Ieri, ho fatto un bel tuffo nostalgico nel passato quando sono andato ad acquistare online alcuni biglietti per un film.
Ora, posso capire che nel 2003 Safari non fosse diffuso, ma dal 2007 con l’arrivo dell’iPhone e della versione mobile del browser Apple mi sembra francamente esagerato non riuscire nel 2019 a utilizzare Safari perché il sito è ottimizzato per altri browser.
Moof! è una rubrica di Spider-Mac in cui trovate brevi pensieri, URL cui andare per documentarvi meglio, un software da scaricare, insomma tante piccole cose che hanno sempre a che fare con il mondo Apple, ma raccontate in un articolo “leggero” che può essere uno spunto di riflessione o di polemica, una provocazione.
5 Commento
Veramente a me è capitato spesso di non riuscire a completare operazioni sul web con safari e dover utilizzare chrome o Firefox
Non ti meravigliare: per molti il passato non è poi così passato. E parlo di istituti di credito di grandi dimensioni, e non solo, che con Safari non caricano correttamente le pagine…
Infatti, nel caso di Quiubi, con Safari si può praticamente fare di tutto. Ma, se devo firmare un documento, tipo contratto, devo entrare usando IE.
Il problema è che Safari è o molto rigido nell’interpretazione degli standard internazionali (il motore di Chrome è in alcuni casi è più permissivo) oppure non implementa subito le ultime novità (che spesso nascono su Chrome da Google, quindi è normale che non le implementi subito), o richiede (come firefox e chrome) dei nomi particolari per le proprietà css più specifiche e quindi qualcuno potrebbe decidere di sviluppare solo per chrome ecc.
Ma sinceramente non credo che un sito che serve a prenotare i biglietti del cinema richieda tali grandi funzionalità specifiche di JS e quindi credo si possa ignorare tranquillamente l’avviso.
Molti dei servizi online offerti dall’inps non funzionano con Safari. Mi tocca usare firefox in quei casi.