TikTok: la versione USA cambia assetto e passa sotto il controllo di Oracle

Secondo quanto riportato da alcuni media americani, TikTok ha concluso l’accordo per la cessione dellla propria divisione negli Stati Uniti, mettendo fine a una lunga fase di incertezza segnata da interventi governativi e minacce di ban.
In un promemoria interno visionato dalle testate che hanno ribattuto la notizia, l’amministratore delegato Shou Zi Chew ha confermato che la chiusura dell’operazione è fissata per il 22 gennaio. Il nuovo assetto proprietario vedrà Oracle, Silver Lake e il fondo MGX di Abu Dhabi detenere complessivamente il 45 per cento della società, mentre ByteDance, la casa madre con sede in Cina, manterrà una quota del 20 per cento. La parte restante sarà nelle mani di affiliati degli attuali investitori di ByteDance.
La svolta arriva dopo un anno particolarmente turbolento per TikTok negli Stati Uniti. A gennaio l’app era stata temporaneamente oscurata con l’entrata in vigore della legge “divest-or-ban”, che imponeva la vendita delle attività americane o l’esclusione dal mercato. Nel corso dei mesi, il presidente Donald Trump aveva concesso una serie di proroghe per consentire alla società di trovare un acquirente, mentre a settembre Stati Uniti e Cina avevano raggiunto un “quadro di riferimento” per l’intesa, aprendo la strada a un’ulteriore estensione poi scaduta il 16 dicembre.
Nel messaggio ai dipendenti, Chew ha sottolineato che l’impegno del team è stato determinante per mantenere operative le attività e garantire la crescita della piattaforma negli Stati Uniti e a livello globale, ribadendo che la priorità resterà il servizio a utenti, creatori e aziende. Sul fronte tecnologico, le indiscrezioni parlano di un algoritmo statunitense basato su quello sviluppato da ByteDance, ma riaddestrato sui dati degli utenti americani e posto sotto il controllo di Oracle, un elemento chiave per rispondere alle preoccupazioni sulla sicurezza nazionale.
TikTok non ha rilasciato commenti ufficiali in risposta alle richieste di chiarimento, mentre resta evidente come, nonostante l’accordo, persino alcuni legislatori promotori del bando continuino ad ammettere di non avere una visione completa di come si stia evolvendo la situazione.

