Recensione: Apple Watch 38 mm e 42 mm, l’orologio alla moda, utile e che migliora la vita
Apple ha rivoluzionato l’industria dei computer con il Macintosh (1984), quella musicale con l’iPod (2001), il settore della telefonia mobile con l’iPhone (2007), creato una nuova categoria di prodotti con l’iPad (2011), e secondo molti esperti, con il lancio dell’Apple Watch ha innescato una crisi che travolgerà l’industria svizzera di orologi di fascia consumer, forse anche peggiore di quella provocata negli anni ’70 dagli orologi al quarzo giapponesi.
Ad eccezione dell’iPhone, che ha riscosso un consenso pressoché unanime quando è stato presentato da uno sfavillante Steve Jobs nel corso dello storico Macworld del 9 gennaio 2007, buona parte degli altri rivoluzionari prodotti, sebbene rivelatisi di grande successo nel giro di poco tempo, in realtà inizialmente sono stati accolti con scetticismo e forti critiche. Ad esempio, l’iPad fu definito un iPhone gigante che non telefona, e l’iPod fu considerato da molti come un dispositivo inutile, anche perché quando fu annunciato nel 2001, sul mercato già esistevano lettori MP3 basati su hard disk, e i più critici ritennero che il nuovo dispositivo sarebbe stato l’inizio della fine di Apple. Poi, sappiamo tutti come è andata a finire in entrambi i casi. Ebbene, la storia si ripete con l’ Watch, che è stato valutato da tanti come un gadget inutile, e che arriva tardi sul mercato.
Ci sono almeno tre buoni motivi per acquistare l’Apple Watch. Se al vostro polso avete un orologio che è costato tra i €350 ( Watch Sport 38 mm) e i €1.200 ( Watch in acciaio inox con bracciale a maglie), sicuramente potete dire che soddisfa il vostro gusto, altrimenti non l’avreste comprato, ma probabilmente non è un orologio “di grido”, alla moda; non lo definireste neppure utile, a parte per il fatto che segna l’ora; e meno che mai potreste dire che ha modificato in meglio la vostra vita. Ebbene, l’Apple Watch ha tutti e tre questi requisiti.
La giusta dimensione
La dimensione dell’Apple Watch è quella giusta. Si può scegliere tra due misure: 38 mm e 42 mm (altezza). La prima è l’ideale per chi ha un polso piccolo o medio, ma va benissimo anche per chi ha un polso grande come il mio (200 mm di conferenza).
Il 42 mm è ugualmente bello, e dal momento che i 4 millimetri di differenza in altezza si vedono tutti, appare “più importante”, sicuramente è poco adatto ad un polso piccolo, come quello di una donna, generalmente più sottile rispetto a quello di un uomo.
L’Apple Watch è quindi il primo ed al momento anche unico smartwatch che può essere indossato da tutti, uomini e donne, appassionati di tecnologia (nerd) e “maniaci” del fitness. Infatti, per quanti sforzi possano aver fatto i vari produttori per migliorare il design dei rispettivi smartwatch e fit band, tutti hanno almeno due difetti in comune: sono grandi e sgraziati, e quindi nessuno è realmente in grado di affascinare anche i non-nerd e i non-sportivi. Una conferma della scarsa popolarità degli smartwatch Android è arrivata dai dati del primo giorno di pre-ordini negli Stati Uniti dell’Apple Watch, che ha superato le 957mila unità vendute, mentre tutti gli smartwatch dotati di sistema operativo Android Wear nel 2014 hanno superato a stento quota 720.000, e il primo modello del Pebble, da molti considerato il vero antagonista dell’orologio intelligente di Cupertino, ha impiegato 24 mesi per raggiungere quota 1 milione di unità vendute.
Design e “alla moda”
L’Apple Watch è stato realizzato con la stessa maniacale attenzione che Cupertino dedica a qualsiasi altro suo prodotto. Il vetro del display si fonde armoniosamente con la cassa dell’orologio, l’elegante bordo bombato ricorda molto quello degli ultimi iPhone 6, perfino i sensori che si trovano sul fondo della cassa sono così belli che è quasi un peccato non siano a vista. Proprio come il primo iPod e il primo iPhone, il design dell’ Watch è così avanti che è in grado di far sembrare brutti e preistorici tutti gli altri smartwatch e fit band in commercio, e anche buona parte degli orologi tradizionali di fascia consumer.
In più, grazie alla possibilità di personalizzare il quadrante, e di cambiare il cinturino in pochi secondi senza ricorrere ad alcun strumento specifico (per quello del Moto 360 sono stato costretto a ricorrere all’aiuto di un orologiaio), l’ Watch ha tutte le carte in regola per diventare anche uno oggetto alla moda.
Vale la pena sottolineare ulteriormente che proprio grazie alle numerose opzioni per personalizzare in pochi secondi il quadrante, e alla possibilità di cambiare facilmente il cinturino, di fatto non si acquista un solo orologio, ma più d’uno, addirittura se ne può portare al polso uno diverso per ogni giorno della settimana.
Passeranno ancora uno o due anni prima che i concorrenti di Apple siano in grado di lanciare sul mercato uno smartwatch che possa competere con l’ Watch dal punto di vista del design.
Sport: cassa in leggerissimo alluminio anodizzato nei color argento o grigio siderale; display Ion-X (lo stesso in dotazione con gli iPhone 6 e iPhone 6 Plus) il che nel complesso rende l’orologio più duro ed anche il 30% più leggero; i prezzi partono da €350.
Watch: cassa in lucido acciaio inossidabile nei colori naturale (inox) o nero siderale; display in cristallo di zaffiro; si parte da €649.
Edition, cassa in oro 18 carati nei colori oro giallo o rosa, display in vetro zaffiro, molto più elegante, ma anche la più pesante; per il modello più “economico” bisogna spendere €11.000.
Tutti i modelli sono disponibili in due diverse dimensioni, 38mm (altezza) e 42mm.
Per ogni modello sono inoltre disponibili 16 cinturini di cui 5 in fluoroelastomero, 8 in pelle e 3 in metallo che si agganciano e sganciano all’orologio facendoli scorrere lungo un binario.
Punteggio (da 1 a 5):
Pro: è della dimensione giusta; design elegante; impeccabile cura anche nei dettagli all’altezza della fama di Apple; numerose opzioni per personalizzare il quadrante; possibilità di cambiare cinturino in pochi secondi; fa sembrare brutti e superarti tutti gli altri smartwatch.
Contro: nessuno in particolare.
Corona digitale
L’Apple Watch ha un display touchscreen, ma la Corona digitale è quella che alla fine si utilizza di più per interagire con l’orologio. Esteticamente è del tutto simile alla corona degli orologi classici, e si può considerare come il pulsante Home dell’iPhone, anche se il realtà fa più cose a seconda del contesto in cui ci si trova.
Ad esempio, di default alzando il braccio nel classico gesto per guardare l’ora, il quadrante dell’Apple Watch si attiva mostrando l’orario, e premendo la Corona digitale si accede alla schermata delle app di sistema e di terze parti. Quando si ha una app in primo piano, premendo una volta la Corona digitale si ritorna alla schermata delle app, mentre premendola tre volte si torna al quadrante dell’orologio; e quando quest’ultimo è in primo piano, premendo due volte in rapida sequenza la Corona digitale si visualizza l’ultima app aperta.
Premendo prolungatamene la Corona digitale si accede a Siri (che si può attivare anche esclamando “Ehi Siri”).
Ruotando la Corona digitale è possibile scorrere agevolmente le varie voci dei menu, l’elenco delle notifiche o delle e-mail, ingrandire e rimpicciolire la schermata che si sta visualizzando.
Punteggio (da 1 a 5):
Pro: quando si premere e ruota la Corona digitale, il meccanismo è silenzioso e fornisce la giusta resistenza, a differenza dei pulsanti di altri smartwatch che ho avuto modo di provare, come il Pebble e il Moto 360 che spesso non “rispondono” alla prima pressione.
Contro: anche se la curva di apprendimento è alta, inevitabilmente si finisce per premere qualche di volta di troppo la Corona digitale. Qualche difficoltà in più potrebbe trovarla chi non ha mai utilizzato un dispositivo iOS.
Pulsante laterale e nuovi modi di comunicare
Il funzionamento del pulsante laterale (è quello che si trova immediatamente sotto la Corona digitale) è sicuramente più intuitivo. Infatti, premendolo una volta fa una sola cosa: mostrare la schermata degli “Amici”. Al momento della configurazione iniziale dell’orologio, automaticamente i contatti preferiti dell’iPhone vengono aggiunti in questa sezione, altri se ne possono inserire selezionando Amici dell’app “Apple Watch” sul telefono. Per scorrere l’elenco degli amici si può ruotare la Corona digitale e selezionare quello desiderato con un tocco del dito, quindi appare una schermata con la foto del contatto al centro e in basso le opzioni per telefonare (la qualità audio è a dir poco stupefacente) oppure per inviare un messaggio di testo o vocale dettandolo con Siri. Se l’amico selezionato ha un Apple Watch, al centro in basso appare un pulsante con l’icona di una mano per poter utilizzare il “Digital Touch”, l’esclusivo servizio di messaggistica ideato da Apple che permette di inviare una piccola vibrazione toccando il display con un dito (o più volte per inviare più vibrazioni) o di registrare il proprio battito del cuore con il cardiofrequenzimetro integrato e inviarlo ad una persona cara, ma anche emoji animate, e disegni da realizzare con il dito.
Il “Digital Touch” non è sicuramente la funzione-killer per cui si acquista l’Apple Watch, e probabilmente la maggior parte degli utenti non la utilizzerà mai perché la persona che si ama magari utilizza un smartwatch Android, ma, vi assicuro che in queste settimane d’utilizzo è stato bello e divertente inviare e ricevere queste “effusioni tecnologiche” con la mia partner.
Premendo due volte il pulsante laterale si attiva il sistema di pagamento Pay (non ancora disponibile in Italia), mentre con una pressione prolungata si accade ad una schermata con le opzioni per: riavviare l’orologio, attivare la modalità “basso consumo” e ripristinare l’orologio alle condizioni di fabbrica (Dispositivo bloccato).
Punteggio (da 1 a 5):
Pro: funzionamento intuitivo; accesso rapido ai contatti più utilizzati; possibilità di effettuare una chiamata o inviare un messaggio in pochi secondi; Digital Touch.
Contro: istintivamente si tende a premere il pulsante laterale come se fosse il tasto Home dell’iPhone perché è l’unico vero pulsante dell’orologio; non è possibile abbinarlo ad un’altra funzione.
Touch Force, il terzo pulsante “invisibile”
Il Touch Force è il terzo pulsante dell’Apple Watch anche se fisicamente non esiste. Si tratta di un nuovo gesto che permette di accedere ad alcune opzioni e menu dell’orologio, e delle app. È sufficiente premere con decisone il dito sul display fino sentire una specie di pulsazione sotto il polpastrello.
Sfortunatamente, non c’è modo di sapere se una app supporta il Touch Force. Ad esempio, ho installato l’app CalcBot perché permette di trasformare l’Apple Watch in una calcolatrice come un famoso modello di orologio Casio degli anni ’70, ma dopo aver selezionato l’opzione calcolatrice dalla scherma iniziale, è apparso un tastierino numerico senza i pulsanti per le quattro operazioni. Ho quindi provato a strisciare il dito verso sinistra per vedere se apparivano, ma sono tornato alla schermata iniziale, quindi ho strisciato il dito verso destra e non è successo nulla, così ho capito che dovevo utilizzare il Touch Force per visualizzare il pannello con le opzioni per le quattro operazioni.
Punteggio (da 1 a 5):
Pro: è una idea geniale per aggiungere un terzo pulsante all’orologio senza occupare spazio; è facile capire la forza necessaria da applicare per attivarlo;
Contro: non c’è alcun modo di sapere se una determinata schermata di una app prevede il Touch Force. L’unica cosa da fare è provare e se è disponibile ricordarselo.
Notifiche e Motore Taptic (Taptic Engine)
Per risolve il problema di come richiamare l’attenzione dell’utente quando arriva una notifica sull’Apple Watch, Cupertino ha preferito non affidarsi al lampeggio del display o agli avvisi sonori come hanno fatto i produttori degli altri smartwatch, ed ha così realizzato il Motore Tapic. In pratica, quando arriva una notifica, l’orologio vibra grazie a questa tecnologia.
Dal momento che il motore Taptic è stato realizzato principalmente per le notifiche, la differenza tra un Apple Watch utile ed uno fastidioso dipenderà da come si configureranno le notifiche. Ad esempio, ricevo diverse decine di e-mail al giorno è sarebbe stato veramente frustrante oltre che inutile sentire vibrare l’orologio ad ogni nuovo messaggio, ma grazie alle opzioni di personalizzazione disponibili dall’app Apple Watch sull’iPhone ho potuto impostare di ricevere sull’orologio solo le notifiche per le e-mail dei contatti contrassegnati come VIP.
Sfortunatamente, per alcune app di sistema, e per quelle di terze parti di non è disponibile ancora la versione per l’Apple Watch, non c’è questa flessibilità di personalizzazione delle notifiche, ad esempio per WhatsApp le impostazioni scelte sull’iPhone valgono anche per l’Apple Watch, e quindi se fate parte di uno o più gruppi e scelto di ricevere i relativi avvisi, allora correte il rischio che l’orologio vibri in continuazione.
Quando l’orologio vibra e si solleva il braccio, appare l’icona della app che ha generato la notifica (ad esempio Messaggi o Mail), e una breve descrizione (il mittente o il soggetto), e dopo qualche istante compare un’anteprima più dettagliata (il contenuto del messaggio di testo o le prime righe della e-mail). Scorrendo verso il basso si può selezionare il pulsante Ignora. Toccando l’icona dell’applicazione si passa alla versione dell’app ottimizzata per l’ Watch (se disponibile), e se supporta il sistema delle notifiche interattivo di iOS 8, saranno disponibili anche i relativi pulsanti.
Una notifica letta sull’Apple Watch non comparirà anche sull’iPhone, e vice-versa, e l’orologio non riceverà alcuna notifica quando non è al polso, ad esempio se è sotto carica durante la notte.
Strisciando il dito dall’alto verso il basso sul display si accede alla versione dell’orologio del Centro notifiche di iOS, con un elenco di tutte le notifiche non ancora lette o eliminate, la cui presenza viene segnalata da un puntino rosso appena sopra il numero 12 del quadrante dell’orologio. Le notifiche possono essere eliminate una alla volta scorrendo il dito da destra a sinistra e poi selezionando il pulsante “Elimina”, oppure è possibile utilizzate il Force Touch per cancellarle tutte insieme.
Il sistema di notifiche basato sul Taptic Engine è sicuramente più efficiente di quello che ho avuto modo di provare sul Moto 360 con Android Wear, che tra l’altro “riflette” sull’orologio tutte le notifiche che si ricevono sul telefono senza possibilità di personalizzazione alcuna.
Se ricevere molte notifiche significa avere uno smartwatch fastidioso, avere poche notifiche equivale a rendere inutile l’ Watch, e il giusto equilibrio è possibile raggiungerlo solo se Apple e gli sviluppatori offriranno particolareggiate opzioni di personalizzazione che al momento sono disponibili solo per alcune app.
All’inizio sono necessari diversi giorni prima di capire esattamente come configurare le notifiche, ma poi, una volta raggiunto il giusto equilibrio, l’orologio si trasforma in un dispositivo veramente utile.
Le “vibrazioni” del Taptic Engine sono utilizzate anche quando si utilizza l’app Mappe dall’orologio per segnalare quando bisogna svoltare, ad esempio. Anche in questo caso occorre un po’ di tempo per imparare a cosa corrispondono i vari feedback tattili.
Punteggio (da 1 a 5):
Pro: ottimo sistema per richiamare l’attenzione grazie al Taptic Engine; varie possibilità di personalizzazione delle notifiche per buona parte delle app di sistema;
Contro: opzioni di personalizzazione delle notifiche inesistenti per molte app “importanti”.
Sguardi
Scorrendo il dito verso l’alto dalla parte inferiore del quadrante si accede a Sguardi, una serie di pannelli che mostrano un riassunto delle notizie principali delle app, che a tutti gli effetti si possono considerare come i widget del Centro notifiche di iOS. Consultare i vari “Sguardi” è semplice, basta strisciare il dito a destra e a sinistra.
È possibile configurare quali sguardi visualizzare e in che ordine dall’app Apple Watch sull’iPhone, anche per le app di terzi parti i cui sviluppatori ovviamente hanno deciso di supportare questa funzionalità.
Punteggio (da 1 a 5):
Pro: permette di accedere rapidamente ad alcune app senza dover prima premere la Corona digitale, e poi individuare e toccare l’app desiderata.
Contro: le informazioni che si basano sulle app del telefono non sono aggiornate in tempo reale, quindi bisogna attendere un paio di secondi per visualizzare i dati aggiornati. Questo particolare vanifica un po’ il motivo per cui Sguardi è stato creato, e cioè di accedere velocemente ad alcune informazioni. Sfortunatamente, Sguardi è disponibile solo dal quadrante dell’orologio, e non anche quando è in primo piano un altra app come invece avviene su iOS per il Panello di controllo.
Fitness e monitoraggio battito cardiaco
L’Apple Watch permette di monitorare la propria attività fisica grazie ai sensori posti sul fondo della cassa e l’app Esercizi che offre la possibilità di indicare la tipologia dell’allenamento – corsa indoor, corsa outdoor, bicicletta, vogatore e così via – e di impostare un obiettivo da raggiungere – calorie bruciate, KM percorsi, e tempo.
Per verificare quanto preciso è l’orologio di Apple rispetto agli altri dispositivi concorrenti ho effettuato una corsa di 5 KM indossando l’Apple Watch al polso e l’iPhone con una fascia da braccio in modo da poter utilizzare il GPS del telefono; sull’altro polso e braccio avevo il Moto 360 (privo di GPS come l’ Watch) e uno smartphone Android, rispettivamente; nella tasca del pantaloncino l’iPod nano 5 generazione collegato con il ricevitore Wi-Fi ad una fascia toracica Polar Nike+, e un sensore Nike + nella scarpa; in più, due persone che correvano con me erano erano equipaggiati con un FitBit Band Hr e un Garmin Fenix.
Dal test effettuato è emerso che nessun dispositivo è in grado di rilevare esattamente i metri percorsi, e tutti hanno segnalato chi prima, chi dopo il raggiungimento dei 5 KM con uno scarto massimo del 5%.
Per la cronaca, al termine dei 5 Km di corsa il Garmin Fenix segnalava che bisogna percorrere ancora circa 60 metri, invece l’Apple Watch indicava 160 metri corsi in più, l’iPod con l’equipaggiamento Nike+ poco meno di 200 metri in più, mentre la sovrastima del FitBit Band Hr è stata di 245 m. La stessa prova è stata effettuata “indoor” con un tapis ruland con analoghi risultati.
Naturalmente, a meno che non vi stiate preparando per le prossime Olimpiadi, fare 250 m. in meno o in più su 5.000 metri nulla aggiunge o toglie alla qualità dell’allenamento, e la conclusione è che un fitness tracker vale l’altro.
Per quanto riguarda il rilevamento del battito cardiaco, il Moto 360 ha sovrastimato leggermente le pulsazioni rispetto all’Apple Watch e alla fascia cardio Polar, ma a parte il fatto che non c’è modo di sapere quale dispositivo stesse rilevando correttamente il mio battito cardiaco, anche in questo caso le differenze sono assolutamente irrilevanti ai fini dell’esercizio fisico.
L’Apple Watch si differenzia dagli altri fitness tracker per la bella e razionale grafica dell’app, ma è anche vero che mancano alcune cose come la possibilità di programmare l’allenamento settimanale, e anche portando con se l’iPhone per sfruttare il GPS, non è possibile visualizzare il percorso dell’allenamento su una mappa, tutte cose che sono invece offerte da app come Nike+ Running e Runtastic ad esempio.
Punteggio (da 1 a 5):
Pro: bella grafica; informazioni accurate durante l’allenamento; supporto per hardware di terze parti.
Contro: non è possibile visualizzare il percorso dell’allenamento su una mappa; non è possibile programmare l’allenamento settimanale.
Attività: l’app che migliora la qualità della vita
Può un orologio migliorare la qualità della propria vita? Si, se è un Apple Watch. Lo smartwatch di Cupertino è dotato di una serie di app, tra cui anche “Attività” che monitora tutti i movimenti che si effettuano durante il giorno e li valuta in un certo modo, quindi invita a compiere determinate azioni nel caso si è stati poco attivi durante il giorno: bruciare un certo quantitativo di calorie bisogna alzarsi e camminare almeno un minuto ogni ora per 12 ore, e fare 30 minuti di “esercizio”, quest’ultimo non va inteso come un esercizio ginnico vero e proprio, ma come una “attività sostenuta” che può essere una passeggiata a passo veloce, come quella che si fa quando si deve raggiungere la metro che sta per partire, oppure salire e scendere le scale o perfino martellare per alcuni minuti per appendere dei quadri, e non è necessario fare 30 minuti consecutivi. Infatti, da alcune prove effettuate ho verificato che camminando per 30 secondi, e poi fermandomi per un paio di minuti, quindi riprendendo la camminata veloce per altri 30 secondi, l’app ha aggiunto 1 minuto alla schermata “Esercizi”.
Apparentemente, questa app sembra essere destinata a chi fa una vita particolarmente sedentaria, e dal momento che corro tre volte a settimana per 45 minuti, inizialmente l’avevo “snobbata”. Poi, andando a guardare il quadro riepilogativo settimanale dell’app, mi sono accorto che nei giorni in cui pratico sport supero abbondantemente i tre obiettivi da raggiungere, ma negli altri no.
Ho pensato che il mio fosse una caso isolato, un particolare stile di vita, e così per verificare ho prestato l’Apple Watch ad un amico che è avvocato, che ogni mattina scende di casa per andare in Tribunale, pranza fuori, quindi va allo studio e in serata rincasa. Risultato? Anche se è stato tutto il giorno in giro, per ora di cena aveva completato l’obiettivo in piedi e quello delle calorie, ma effettuato solo 9 dei 30 minuti di esercizi. Ho ripetuto l’esperimento con una amica dentista che la mattina lavora in uno studio e nel pomeriggio in un altro, ed un ingegnere edile che si sposta di continuo tra i vari cantieri. Stesso risultato, nessuno ha raggiunto l’obiettivo Esercizi.
Mi sono documentato ed ho scoperto (alcuni di voi diranno ”l’acqua calda”) che per una vita sana bisogna fare almeno 30 minuti di attività sostenuta ogni giorno, che corrispondono all’obiettivo “Esercizi” dell’Apple Watch; non rimanere troppo a lungo seduti, il minuto ogni ora per 12 ore previsto sempre dall’orologio di Cupertino; e bruciare un certo quantitativo di calorie, l’obiettivo variabile di Attività.
E così, ho iniziato a non utilizzare l’ascensore, a camminare a passo svelto quando sono in strada oppure a sforzarmi di farlo tutte le volte che l’avviso riepilogativo dell’app Attività – che di default appare ogni quattro ore – mi fa presente che continuando così non raggiungerò l’obiettivo dei 30 minuti di esercizi.
Alla fine, mi sono accorto che non è difficile centrare i tre obiettivi, basta solo un po’ di buona volontà e organizzarsi per distribuire i vari minuti durante l’arco della giornata evitando a fine serata di dover completare 2/3 degli Esercizi, e così dopo 15 giorni il mio fisico ne ha giovato: la sera arrivo meno stanco, più rilassato grazie alle brevi pause che mi concedo per fare qualche minuto di camminata veloce, mi addormento anche più facilmente, e non meno importante sono dimagrito 600 grammi senza modificare la mia dieta alimentare o il mio programma di allenamento settimanale.
Naturalmente, qualsiasi altro dispositivo per il monitoraggio dell’attività fisica (fitness tracker) fa la stessa cosa, ma con un approccio completamente differente rispetto a quello scelto da Apple che si basa sulle calorie bruciate, e non sui passi. Inoltre, come è facile immaginare, dover fare 30 minuti anche non continui di “camminata veloce” al giorno è obiettivamente più facile da gestire a livello psicologico rispetto a raggiungere il traguardo di 10 mila passi giornalieri, come invece richiedono la maggior parte dei fitness tracker.
Punteggio (da 1 a 5):
Pro: è più facile raggiungere gli obiettivi giornalieri rispetto a quelli di altri fitness tracker, e rimanere in forma; l’ideale sia per le persone sedentarie, sia per gli sportivi.
Contro: nessuno in particolare.
Siri
Per utilizzare i normali orologi e anche qualche smartwatch, bisogna necessariamente utilizzare due mani, mentre con l’Apple Watch si può alzare il braccio, e quando si accende il display, esclamare “Ehi Siri” e chiedere di impostare una sveglia, un promemoria, un timer, inviare un messaggio, creare un appuntamento per il calendario, chiamare qualcuno, controllare il meteo, visualizzare un località su Mappe, riprodurre musica, fare domande su film e orari, consultare i risultati sportivi, lanciare applicazioni, attivare la modalità aereo, effettuare una ricerca su Internet di una immagine, chiedere la data e l’ora, anche se in quest’ultimo caso non otterrete una risposta banale.
Se domandate a Siri qualcosa che non può fare, vi inviterà di passare all’iPhone utilizzando la funzione Handoff.
L’unico appunto che mi sento di muovere riguarda la dettatura dei messaggi che richiede qualche passaggio di troppo. Infatti, dopo aver ultimato la farse, bisogna toccare il pulsante Fine in alto a destra, scegliere se inviare un messaggio di testo o vocale ew poi premere il pulsante Invia.
Come anticipato, si può attivare Siri anche prendo prolungatamene la Corona digitale.
Punteggio (da 1 a 5):
Pro: interpreta correttamente tutte le richieste; buona velocità; consente di utilizzare l’orologio con una sola mano.
Contro: Siri su Apple Watch è muto; è ancora inferiore a Google Now; a volte risulta inspiegabilmente lento.
Durata batteria
Apple dichiara che l’autonomia dell’Apple Watch 38 mm – che ha una batteria più piccola rispetto al modello da 42 mm – è di 18 ore con un utilizzo “standard”, quindi va ricaricato ogni notte.
La buona notizia è che per “utilizzo standard” Cupertino intende la possibilità di controllare l’ora 90 volte al giorno, ricevere fino a 90 notifiche, utilizzare per 45 minuti le app e monitorare un allenamento di 30 minuti ascoltando la musica direttamente dall’ Watch in streaming dall’iPhone via Bluetooth, tutte cose che difficilmente si possono fare nell’arco di una giornata.
Infatti, nelle oltre due settimane di prova, solo il primo giorno e allo scoccare della 18° ora, l’Apple Watch è entrato in modalità Basso consumo (si attiva automaticamente quando la percentuale della batteria scende sotto il 10%) disabilitando tutte le funzioni tranne quelle relative all’orario.
Non ho avuto problemi di autonomia neppure nei giorni in cui mi sono allenato correndo per 45 minuti ascoltando la musica archiviata sull’orologio con un paio di auricolari Bluetooth.
Per quanto riguarda l’autonomia dell’Apple Watch da 42 mm, dopo una settimana di intenso utilizzo, non ho riscontrato differenze rilevanti rispetto a quella del 38 mm. Probabilmente, la batteria di maggiori dimensioni serve per compensare la maggiore richiesta di energia del display più grande del 42 mm.
Lo speciale caricabatteria ad induzione, dotato di un sistema magnetico simile al Magsafe dei MacBook, permette di mettere sotto carica l’ Watch anche al buio senza guardare. Infatti, non è necessario allineare al fondo della cassa il connettore circolare sigillato e senza contatti, perché provvederanno i magneti interni a farlo.
L’Apple Watch è abbinato via Bluetooth all’iPhone, ma non ha un impatto negativo sull’autonomia del telefono a patto di non ricevere un numero enorme di notifiche. Ad esempio, quando ho attivato le notifiche WhatsApp incluse quelle dei gruppi in cui sono stato incluso, per via dei continui ping tra telefono e orologio, la percentuale della batteria dell’iPhone è calata drasticamente in poche ore. Le cose sono cambiate disabilitando le notifiche per i gruppi, e lasciando attive solo quelle provenienti dai singoli contatti (una decina al giorno).
Punteggio (da 1 a 5):
Pro: le 18 ore di autonomia dichiarate con un utilizzo standard sono una stima pessimistica; la modalità Basso consumo permette all’Apple Watch di continuare a mostrare l’orario fino a due giorni, quindi si potrà rimanere senza le molteplici funzionalità di uno smartwatch, ma difficilmente si avrà al polso un dispositivo inutile che non segna neppure l’ora.
Contro: considerato che Apple ha sempre dichiarato che l’ Watch va ricaricato ogni notte, non è possibile mettere tra i “contro” che la batteria dura solo 18 ore, ma è inutile negare che sarebbe stato bello e comodo se l’autonomia fosse stata di almeno 2-3 giorni.
Cosa non mi è piaciuto
L’Apple Watch è sicuramente il miglior smartwatch in commercio al momento, ma non è privo di difetti, ecco cosa Cupertino deve migliorare con i prossimi aggiornamenti software:
– la velocità generale dell’Apple Watch è sicuramente buona, ma non si può dire la stessa cosa per alcune app, come ad esempio Mappe. Inoltre, la maggior parte degli sviluppatori di terze parti non ha avuto molto tempo per provare l’Apple Watch e di conseguenza le loro app non sono reattive come quelle per l’iPhone. Si tratta chiaramente di un difetto di gioventù che sarà risolto in entrambi i casi con i prossimi aggiornamenti, ma almeno per le app di terze parti probabilmente conviene installare solo quelle che si ritiene siano assolutamente indispensabili.
– quando si corre ascoltando la musica sull’Apple Watch, non è possibile gestire la riproduzione delle canzoni dall’app Esercizi, e neppure da Sguardi che come spiegato è disponibile solo dal quadrante. Così è stato particolarmente problematico ogni volta uscire dall’app Esercizi, e selezionare Musica, tanto che alla fine ci ho rinunciato ed ho lasciato che la musica fosse riprodotta secondo l’ordine della playlist sincronizzata.
– quando si è in piedi o seduti e si alza il braccio nel gesto tipico per guardare l’orologio, il sensore dell’Apple Watch rileva correttamente il movimento e attiva il display, ma, se si distesi a letto, ad esempio, otto volte su dieci il display rimane nero e bisogna toccarlo con un dito o premere uno dei due pulsanti per visualizzare l’orario. Apple deve fare “qualcosa” per risolvere questo fastidioso problema.
– durante la fase di configurazione iniziale non è possibile scegliere quali notifiche ricevere sull’orologio, e così dopo qualche ora d’utilizzo si rischia di essere sopraffatti da avvisi di ogni genere. Chiaramente, Apple ha preferito non offrire la possibilità di valutare da quali app ricevere le notifiche perché è comunque una operazione lunga e noiosa, e comprensibilmente l’utente ha fretta di usare il suo nuovo dispositivo, ma sarebbe bello poter decidere fin dall’inizio.
– per sincronizzare la musica con l’iPhone è necessario che l’Apple Watch sia collegato al caricabatteria, e sebbene i due dispositivi fossero a poca distanza l’uno dall’altro, la sincronizzazione si è interrotta costringendomi a sganciare poi riagganciare l’orologio dalla base magnetica del caricabatteria. Il problema si è verificato su entrambi gli orologi, evidentemente c’è qualcosa che non va.
Considerazioni finali
Quando Steve Jobs presentò l’iPhone nel 2007, scherzosamente esordì che quel giorno sarebbero stati lanciati tre differenti prodotti: un rivoluzionario iPod con controlli touch widescreen, che fu accolto con un prolungato applauso da parte del pubblico; un rivoluzionario telefono, e un rivoluzionario dispositivo per collegarsi ad Internet, ma, poi, svelò che questi tre dispositivi in realtà erano uno solo, e mostrò l’iPhone.
L’iPhone non si è limitato ad eccellere nelle tre cose evidenziate da Steve Jobs, ma in una dozzina di piccole cose che poco a poco hanno ridotto la nostra dipendenza da dispositivi come i palmari per gestire gli impegni, la macchina fotografica, e perfino l’iPod, il cui declino è iniziato proprio perché la gente ha cominciato a desiderare un dispositivo multi funzione.
Proprio come l’iPhone, l’Apple Watch è un dispositivo che ne sostituisce altri, e con caratteristiche uniche (dimensione e fattore “moda”) che altri smartwatch sul mercato non possono vantare:
– è un orologio, anzi, più d’uno;
– è un ottimo dispositivo in grado di migliorare la produttività grazie all’efficace sistema di notifiche assicurato dal TapTic Engine;
– non è più necessario avere un orologio su un polso e un fitness tracker sull’alto;
– è un iPod (Apple Watch è anche un iPod: come aggiungere e ascoltare la musica);
– è una valida alternativa ad un impianto vivavoce Bluetooth per auto,
– è in grado di migliorare la salute di sportivi e non per via dell’originale approccio al fitness che offre l’app Attività.
Punteggio (da 1 a 5):
Pro: è un orologio elegante; è della dimensione giusta; è alla moda; sostituisce vari dispositivi; app Attività; efficace sistema di notifiche (Taptic Engine).
Contro: personalizzazione delle notifiche migliorabili; problemi di prestazioni con alcune app; l’app Esercizi non offre alcune funzioni presenti da tempo su app concorrenti; no GPS.
Compatibilità: iPhone 5 e successivi.
Prezzo: Watch Sport 38mm €419, 42mm €469; Watch acciaio 38mm €669, 42mm €719 disponibili su Apple Store, spese di spedizione incluse.
Produttore: Apple.
39 Commento
Monumentale recensione… non vedo l’ora di acquistarlo.
ciao..volevo chiederti un consiglio per quanto riguarda la dimensione, per te é meglio acquistae il 38mm o il 42mm avendo un polso di 165mm. vorrei avere al polso qualcosa che ricordi piú un orologio a tutti gli effetti che uno smartwatch tipo i vari samsung
Ciao,
io ho un polso di 200 mm e mi sono pentito di aver preso il 42 mm, il 38 mm è più discreto, più orologio “tradizionale”.
grazie mille
Fino a che distanza massima l’Apple Watch e l’iPhone rimangono collegati?
Fino a 10 metri, ma per alcune cose, come ricevere una telefonata, è necessario che siano più vicini.
Grazie Stefano. Aspettavo questa recensione soprattutto per capire lato batteria se valeva la pena prendere il 42mm. Dubbio risolto vado con convinzione sul 38”. L’indecisione rimane solo sul cinturino iniziale da prendere ma questo è un problema secondario. L’orologio è molto leggero al polso ?
Entrambi i modelli sono leggeri, anche se lo Sport pesa il 30% in meno. Il cinturino in plastica è molto confortevole.
Tu lo preferiresti anche al cinturino in pelle?
Quello in pelle lo comprerò, ma il cinturino in plastica è fondamentale per quando si fa sport, in estate e altre occasioni 😉
Infatti pensavo proprio questo. Prendere adesso il cinturino sport. Dopo prendere altri in pelle. Grazie!
Ciao Stefano, ottima recensione. Complimenti! Volevo chiederti se ci sono notizie circa la possibilità di ordinare l’orologio in Italia.
Grazie
Se ne parla per metà giugno 😉
unica pecca secondo me (che probabilmente introdurrano successivamente se riusciranno a far durare di più la batteria) che non monitora il sonno
vabbè, ma prima o poi lo dovrai togliere per ricaricarlo! 😀
durante il giorno lo usi, durante la notte pure, quando caspita lo ricarichi? xD
La lista delle “attività sostenute” che bisogna fare per 30 minuti, è presente da qualche parte? 🙂
Complimenti per la recensione comunque, mi hai chiarito parecchie questioni 🙂
Apple fa solo degli esempi, come portare a spasso il cane, fare le scale o giocare con i bimbi. Ma qualsiasi attività che comporta uno sforzo leggermente diverso dal normale va bene. Ad esempio, l’altro giorno ho messo a posto una serie di scatoloni che pesavano pochi chili, e alla fine ho trovato diversi minuti aggiunti al grafico Esercizi. Lo stesso è capitato per una partita di ping pong e perfino per una combattutissima sfida calcio balilla.
E’ bello ma per me ha queste pecche fondamentali:
1) richiede Iphone 5+. Significa che devi spendere almeno 1000 euro per poterlo sfruttare. Se volessi solo Apple watch cosa potrei farci?
2) la batteria mi fa preferire un orologio classico…un automatico poi non ne parliamo.
3) probabilmente scarsa longevità. Tra due anni il modello attuale sarà superato.
Per quanto riguarda la resistenza all’acqua e agli urti ci sarà qualche pazzo che ha fatto i test?
Premesso che per attivare l’Apple Watch serve un iPhone, vai qui Apple Watch: cosa non può fare senza iPhone.
Per la longevità, secondo me come tutti gli orologi, anche l’Apple Watch si può collezionare. Tra un paio d’anni te ne compri uno diverso che indosserai alternandolo a quello “vecchio”.
Per la resistenza all’acqua, è possibile immergerlo fino ad 1 metro di profondità per non più di 30 minuti, ma su YouTube c’è un video di uno che si è allenato per un ora nuotando in piscina.
ciao Stefano. Vorrei sapere se usare Mappe con l’apple Watch può essere utile per chi va in moto. Cioè se le indicazioni tattili per le svolte funzionano bene anche sulle rotonde. Grazie
Ciao Bendi, è in arrivo un articolo sull’argomento con prove effettuate in auto, in moto e a piedi, che sarebbe stato troppo lungo inserire nella recensione. Rimani “sintonizzato” su questo blog 😉
Grazie stupefacente Ragno
Ciao Stefano, grazie anche da parte mia per tutte le tue puntuali e ottime recensioni. Una domanda (o un parere): i 300€ di differenza fra Watch e Sport ci stanno tutti? Voglio dire, avendo la possibilità di scegliere fra l’uno e l’altro e fatte tutte le valutazioni (comprese quelle economiche) cosa consiglieresti?
Io non ho ancora un Apple watch. Però considerando già il vetro la differenza se puoi permettertelo ci sta tutta. Lo sport monta quello dell’iPhone 6 che si graffia e come (a me il 6 si è graffiato senza neanche troppa difficoltà) mentre la versione WATCH usa lo zaffiro che è quasi impossibile da graffiare. Essendo un orolligio la cosa mi sembra prioritaria.
Oramai uso da 8 mesi l’iPhone 6 senza alcuna protezione, e non si è graffiato… mi sembra una esagerazione dire che si graffia “senza neanche troppa difficoltà”.
La differenza di prezzo tra lo Sport (€399) e il Watch (€649) è di soli 150 €, stando ai prezzi dell’Apple Store Germania. Per me ho preso lo Sport in alluminio 44 mm, ma non perché costava di meno rispetto a quello in acciaio inox, ma perché mi piace di più. L’unica cosa negativa riguarda i cinturini, quelli in pelle hanno l’aggancio e il sistema di chiusura in acciaio inox, quindi non si coordinano con l’alluminio dello Sport. La stessa cosa vale per il bracciale Maglia Milanese e l’altro a maglie. Però breve ci sarà una invasione di cinturini di terze parti per l’ Watch… In ogni caso, qualunque scelta farai, non sbagli perché comprerai un gran bel orologio, pardon, smartwatch 😉
Grazie Vincenzo, era quello che volevo capire. Se cioè la differenza di 250€ (non soli 150, Stefano….) vale l’acciaio al posto dell’alluminio e il vetro in zaffiro rispetto al vetro dell’iPhone, visto che il resto è lo stesso, se non ho capito male. Dei cinturini non mi preoccuperei più di tanto, come dice giustamente Stefano, anche se quelli Apple per il Watch sono veramente molto eleganti.
Io già lo desidero da tempo, ma mi sembra troppo strano che un device così sofisticato non possa fare una analisi del sonno, a cui sarei molto interessato, probabilmente sarà una questione software.
Adesso uso un braccialetto Jawbone, di cui sono molto soddisfatto e vorrei passare ad Apple Watch.
grazie per eventuali chiarimenti.
Probabilmente, l’Apple Watch è in grado di monitorare anche il sonno, ma dovevo essere ricaricato di notte chiaramente non si può utilizzarlo per questo scopo.
Nessuno vieta di caricarlo anche di giorno. staremo a vedere. grazie
Forse un app da terze parti esce, speriamo 🙂
Devo dire che appena ho iniziato a leggere la recensione (sono nuovo su spider-mac) ho pensato subito: “Ecco il classico blog apple fan all’estremo”… Finendo la recensione mi sono ricreduto. Complimenti per l’analisi a 360 gradi in cui si evidenziano pregi e difetti del watch.
Sono molto indeciso se prenderlo o no, la cosa che mi perplime è sicuramente la longevità. È un prodotto appena uscito e, al di la dei futuri aggiornamenti software, sono sicuro che il watch 2 correggerà tutti i difetti di gioventù del primo, esattamente in pieno stile apple. Anche perchè un iPhone all’anno si può fare, ma se ci aggiungiamo anche il watch!!!
L’Apple Watch 2 sarà migliore del primo così come l’Apple Watch 3 sarà migliore del 2. Anche in questo caso vale la massima di sempre: se ti serve l’ Watch, compralo adesso e goditelo. Per un anno avrai il miglior smartwatch disponibile sul mercato 😉
Grazie Stefano per la recensione. Ho una domanda per te che sicuramente sai la risposta.
Argomento notifiche,
Ho notato che quando arriva un sms mi vibra lo watch ma l’iPhone non suona e non vibra limitandosi a riportare la notifica sulla schermata home. Questo anche se non alzo il polso quando arriva la notifica. È così se non sento l’haptic engine dello watch mi perdo la notifica.
Tu come hai risolto questo comportamento anomalo?
Non è un comportamento anomalo, funziona proprio così. Le notifiche audio sull’iPhone sono disponibili solo quando l’orologio non è al polso. Credo che l’abbiano fatto per evitare di avere due avvisi audio per la stessa notifica.
Dici Stefano?
Arriva un SMS, ti vibra lo watch. Tu non lo senti, non sollevi il polso e per un’ora non guardi l’orologio.
Nel frattempo l’iphone che hai in tasca non fa nulla, si limita a elencare le notifiche sulla home.
In questo modo se ti perdi la notifica via watch, addio notifica.
A me non sembra una buona cosa… io mi sto perdendo un mucchio di notifiche quando sono in moto o per strada… mi sta venendo l’incubo di guardare continuamente lo watch per verificare di non avere il pallino rosso.
Se è così per me è un grosso problema. Invece di facilitarmi la vita, me la complica…
Oggi ero a spasso con le cuffiette (!) e quando arrivavano gli sms l’iphone non vibrava in tasca e nemmeno mi notificava audio in cuffia come sempre…
Mi sono perso almeno 10 messaggi…
A me sembra una follia…
Tra iphone e iPad per esempio, se tu non ti accordi che ti è arrivato un messaggio sull’iphone, dopo pochi secondi, l’ipad suona. Non vedo perché cambiare questa logica progressiva di notifica.
E’ ovvio che se ti perdi una notifica su watch, l’iPhone dovrebbe provarci lui, e così via.
Non sei d’accordo?
Qualche notifica ogni tanto la perdo anch’io, ma tutto sommato sono soddisfatto del sistema di notifiche dell’Apple Watch. Se non l’hai già fatto, abilita l’opzione “Feedback aptico distintivo” in “Suoni e feedback antico dell’app Apple Watch su iPhone.
Quando hai un minuto puoi spiegare bene come funziona il feedback aptico distintivo? Io mica l’ho capito…
Ciao Stefano,
anche se un po’ in ritardo … ottima recensione, come sempre. Dopo aver guardato l’ultimo keynote devo dire che mi si è accesa la lampadina del desiderio per lo smartwatch di mamma Apple. Qual’è la tua sensazione sul ciclo di vita del prodotto? E’ più probabile che si avvicini alle tempistiche di iPhone, con un prodotto all’anno o qualcosa che si avvicina come tempi ad altri prodotti (tipo portatili, TV o alcuni iMac) ?