Accadde oggi: apre a Tokyo il primo Apple Store fuori dagli Stati Uniti, 5.000 persone in fila
30 novembre 2003 Apple espande la sua catena di negozi al dettaglio al di fuori degli Stati Uniti aprendo il suo 73° Apple Store, articolato su ben cinque piani, nel quartiere commerciale alla moda di Ginza di Tokyo.
Il giorno dell’apertura, migliaia di fan giapponesi, 5.000 secondo i giornali locali, si mettono diligentemente in fila sotto una pioggia battente formando forse la più grande coda fuori un Apple Store nella storia di Cupertino.
Steve Jobs non era presente all’inaugurazione, a rappresentarlo c’era Eiko Harada, presidente di Apple Japan, che accoglie i visitatori con un breve discorso.
L’apertura dell’Apple Store nel quartiere di Ginza, dove ci sono le boutique di Dior, Gucci, Louis Vuitton, Prada e Cartier, e non in quello di Akihabara, famoso per la presenza delle più importanti catene di elettronica, è un chiaro segnale che Apple non era solo un’azienda tecnologica, ma anche di moda. Sebbene ora sembri ovvio, certamente non lo era nel 2003.
Come per l’apertura degli Apple Store negli Stati Uniti, ai primi visitatori del negozio di Ginza fu data in omaggio una maglietta commemorativa, ma per via dell’enorme fila ne furono distribuite 2.500 invece delle abituali 1.000. In più, un fortunatissimo visitatore fu estratto a sorte e portò a casa un iMac 15 pollici Combo Drive, una videocamera Canon DV, una fotocamera digitale e una stampante.
Sia Steve Jobs, sia Jony Ive hanno sempre guardato con molto interesse al Giappone, in particolare erano affascinati dall’estetica minimalista dei designer giapponesi.
Jobs è sempre stato ammaliato dalla filosofia Zen, che lo ha fortemente influenzato fin da quando era studente. Anche la decisione di indossare la sua “uniforme” composta da un dolcevita nero e jeans ha radici giapponesi (iniziò a vestirsi così dopo una conversazione ispiratrice con Akio Morita, il presidente della Sony).
Jobs una volta considerò persino l’adozione di un’uniforme ufficiale per tutti i dipendenti Apple: “Sono tornato con alcuni campioni e ho detto a tutti che sarebbe stato fantastico se indossassimo tutti questi gilet. Oh amico, sono stato fischiato dal palco. Tutti odiavano l’idea.”
Tuttavia, la strategia commerciale di Apple in Giappone non è stata subito vincente, addirittura il Dipartimento del Commercio USA una volta pubblicò un manuale che utilizzava i primi tentativi di Apple di irrompere nel mercato giapponese come un esempio da non seguire su come non fare affari nel Paese.
Però, quando Apple ha aperto il suo negozio Ginza, le cose erano cambiate. I computer erano diventati molto più diffusi nel Paese, e ben prima che negli Stati Uniti raggiungessero al stessa popolarità. Nel frattempo, i cambiamenti generazionali hanno reso Apple cool con i clienti più giovani attratti dall’aura “Designed in California”.
Oggi, il Giappone continua a essere una roccaforte di Apple. Nonostante le prime previsioni che l’iPhone non avrebbe avuto successo nel Paese, i giapponesi lo hanno acquistato in massa. Cupertino ha aperto molti altri negozi al dettaglio, una seconda sede a Tokyo (nella regione di Shibuya della città) e altri ad Aichi, Fukuoka, Hokkaido, Miyagi e Osaka.
Una particolarità unica degli Apple Store giapponesi è una “borsa misteriosa” distribuita in occasione del capodanno locale alle persone che aspettano in fila.
Nel 2011, dopo la notizia della morte di Steve Jobs, l’Apple Store di Ginza è diventato un punto di ritrovo per i fan giapponesi per rendere omaggio al defunto co-fondatore e CEO di Apple.