Accadde oggi: Apple annuncia che perderà 700 milioni di dollari
28 marzo 1996 Apple Computer fa sapere che prevede di registrare una perdita di 700 milioni di dollari per il secondo trimestre fiscale, segno che l’azienda è in difficoltà finanziarie ancora più gravi di quanto si pensasse.
Più della metà della perdita prevista per il trimestre derivava da oltre 1 miliardo di dollari di prodotti invenduti, e un 25% circa era legato ai costi di ristrutturazione. Contemporaneamente, Apple annunciò anche un’altra ondata di licenziamenti, che si aggiungeva al taglio dei 1.200 posti di lavoro già previsti dopo aver chiuso il primo trimestre dell’anno con un passivo di 69 milioni di dollari.
Gli esperti di Wall Street si attendevano un trimestre in calo, ma pochi avevano previsto una perdita ampiamente superiore al precedente record negativo di 188 milioni di dollari riportato nel terzo trimestre dell’anno fiscale 1993.
Le scelte di Michael Spindler, CEO di Apple fino a febbraio del 1996, si erano dimostrate fallimentari. L’idea di concedere il sistema operativo Mac a produttori di computer terzi aveva generato i cosiddetti Mac cloni per ognuno dei quali Cupertino riceveva appena $50. L’obiettivo di Splinder era favorire la diffusione della piattaforma Macintosh per contrastare l’agguerrita concorrenza di Windows ’95. Ma in realtà i Mac cloni finirono per erodere le vendite dei Mac perchè più economici.
Anche la decisione di tagliare i prezzi dei Mac si rivelò una mossa antieconomica dal momento che Apple aveva costi molto più alti rispetto alla maggior parte dei produttori di computer perchè sviluppava sia l’hardware, sia il software. A tutto questo si aggiungeva anche che Cupertino aveva sottovalutato la popolarità di alcuni dei suoi nuovi prodotti, e così non riusciva a soddisfare le richieste.
Sebbene le cose andassero sicuramente male per Apple nei primi giorni del 1996, c’erano spiragli di ottimismo. Il nuovo CEO di Apple, Gil Amelio, si era costruito una reputazione di esperto delle inversioni di tendenze quando fu nominato CEO di National Semiconductor, una azienda con 320 milioni di dollari di debiti, che dopo quattro anni sotto la sua guida era tornata in attivo.
Gil Amelio ha il grande merito di aver preso una delle decisioni più importanti nella storia di Apple, ma paradossalmente gli costò il posto di lavoro: acquisì NeXT di Steve Jobs e assunse Jobs come consulente, che poco dopo lo sostituirà.